venerdì 22 giugno 2018

1. ERASMO DA ROTTERDAM

Erasmo da Rotterdam è colui che per la prima volta ha impiegato il termine Follia nei testi scritti nella storia. Egli impiegò il SARCASMO per mettere in mostra la decadenza morale della società del suo tempo, a partire dalla Chiesa. La sua opera massima, "L'ELOGIO ALLA FOLLIA" parte proprio dalla assunto base che il mondo intero è dominato dalla follia. Secondo Erasmo da Rotterdam il rapporto tra follia e ragione è una relazione tra simili, come se una rispecchiasse l'altra. In questo senso, la Follia, nel suo Elogio, non solo dice la verità sulla follia, ma anche sulla ragione. Le controversie tra Lutero ed Erasmo nella storia si acuirono intorno al tema del LIBERO ARBITRIO: secondo il primo infatti, l'uomo non aveva la possibilità di scegliere tra il bene e il male ed era totalmente dipendente dalla volontà di Dio; secondo Erasmo da Rotterdam invece, rifiutare il libero arbitrio significava negare la dignità e il valore dell'uomo, cioè i principi stessi dell'Umanesimo a cui si ispirava. Fu questo un primo input di ribellione interiore in Erasmo che gli fece sbocciare dentro di lui dei granelli della Follia Reekiana. E' proprio in questo contesto che l'uomo si riserva la libertà d'azione grazie ala sua volontà infinita ma impressa in una vita in cui possiede un intelletto limitato e finito. Erasmo da Rotterdam è stato il primo a studiare la Follia e nel fare questo, doveva essere anche lui medesimo un Folle. Egli ha posto tutto il suo lavoro alla libertà di agire secondo la propria volontà, senza influenze e condizionamenti esterni. Mentre fino a quel momento era diffusa e prevaleva fermamente la teoria luteriana per cui l'uomo non aveva la possibilità di scegliere tra bene e male ed era totalmente dipendente dalla volontà di Dio, secondo Erasmo invece, rifiutare il libero arbitrio significava negare la dignità e il valore dell’uomo, cioè i principi stessi dell’Umanesimo a cui si ispirava. Fu questo un primo input di ribellione interne che fece sbocciare la Follia Reekiana in Erasmo; in questo contesto, l’uomo si riserva la libertà di azione grazie alla sua volontà infinita e il suo intelletto finito..
La sua figura di intellettuale, sia in campo filosofico che teologico, non si risolve in maniera completa, ma spesso si lascia guidare dalla necessità della polemica: lo sforzo di Erasmo è mettere sullo stesso piano la fede con l'erudizione e il bello stile come se fossero valori equivalenti.

L'ELOGIO ALLA FOLLIA

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