Ecco che lontano un dì ho sentito fortissimo,il tuono di mia sorella... In cuore un fastidio mi ha colpito rovinando giornata che da bella, giù cadde rendendomi sì stupito nel vedere dal cielo cadere stella.
Nessun dolore per aver Lei perso
mi colpì tuttavia il cuore...
Ho abitudine a rimaner converso
in tale tipo di malumore
aspettando che Follia emerso
abbia una felicità ben diversa
che abbia modo controverso
di veder l'apparenza emersa.
È proprio qui Signori e Signori, che nasce la Follia:
uno stato profondo senza spiegazione alcuna
ma che nasce dentro posizionandosi in sintonia,
con quel che la vita
ti lascia come una lacuna
o come un'enfasi che non voglio che vadi mai via
per la forza con cui
felicità dentro me raduna.
Non sono io purtroppo a decidere di tutto questo la sua natura
ma è il momento in questione
che determina se vi sia una felicità calcolandone la statura,
o se è solo la sua posizione
che in quel frangente ne determina felicità non duratura.
Ecco però il nascere del paradosso poetico:
si sta creando una felicità che non è presente nel reale
ma che grazie alla rima nell'agire estetico,
mi fa sbocciare un sorriso per cui tutto bene appare
È proprio questo 《Signori e Signori》che ha fatto sempre infuriare Reeko: la vita ti mette le barriere davanti e tu vuoi nella bella o cattiva sorte, ci sbatti la testa Amandola o "Non Odiandola". Si proprio così "Non Odiandola" perché in qualsiasi circostanza ti dà modo di scrivere e Amarla. È un continuo scavare quello di FedeReeko che è consapevole che anche se pur arriverà alla fine dei suoi giorni, ad aver amaramente scoperto che in fondi a questo suo continuo scavare, non ha trovato niente, rimarrà comunque felice perchè ha scavato.