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@@@@SCHEMA - PIANTINA PER VIDEO DEI PADIGLIONI DI EXPO 2015@@@@
27-08-2015 L’ARRIVO A MILANO: RESPIRANDO L’EXPO PER I NAVIGLI LOMBARDI:LA NUOVA DARSENA
I 3 familiari pronti e partenza da casa alle 8:00 in punto! Frank un po’ acciaccato se ne sta in tranquillità seduto dietro, Reeko a fianco di Kanny concentrata alla guida di Madame Cliò: direzione casa di Gemy a comporre il gruppo per la vacanza esplorativa presso “Mondo Expo”. Alle 11:00 prima sosta all’autogrill in autostrada tra Bologna e Modena; appena ripartiti ecco spese aggiuntive per l’evento a seguito di dimenticanze costituite dal certificato da studente di Kanny lasciato a casa e da socio Coop di Frank che avrebbero agevolato economicamente il suo ingresso al evento. Voltando pagina e ritornando in pieno alla vacanza nel suo protrarsi continuo, a 12:00 superiamo Piacenza e a 12:30 ci inseriamo a Mediolanum, il mezzo della pianura; proseguendo, a 12:50 verso Como sbagliando ci ritroviamo fortunatamente verso Cinisello luogo in cui risiede l'hotel; la maledetta autostrada però non perdona gli sbagli e così dall'essere arrivati, ci ritroviamo a 8 minuti di distanza dal luogo dove dobbiamo arrivare ed ecco allora entrare il gioco il navigatore, oggetto tanto detestato dal geografo Gemy ma così utile ed efficace in talune circostanze come questa; all’13;30 si arriva così sotto al nostro hotel. Dopo esserci rinfrescati e ordinato al meglio il contenuto delle valige in camera, avevamo previsto a priori di prendere un treno che sarebbe partito da li a poco ma purtroppo il tempo di relax ha voluto che si perdesse; parlando con la reception, l’unica alternativa possibile per rimanere nella tabella di marcia prestabilita da casa, era quella di prendere un treno che si sarebbe fermato alla sosta più vicina alle 15:22; siamo così andati alla stazione Ressa del luogo che non distava molto dall'hotel. Aspettavamo di fronte al cartellone di “Milano Bruzzano Parco Nord” ma ohimè le corsie di marcia erano 2 ci siamo fortunatamente accorti in tempo che il treno per dovevamo andare sarebbe passato per la corsia opposta: Milano Cardona; fortunatamente abbiamo avuto il tempo di oltrepassare attraverso un passaggio le due corsie aspettando in quella giusta; una volta arrivato alla fine siamo partiti per la giusta direzione. Alle 15:36 siamo poi arrivati all’ultima fermata per Milano di quel treno; la stazione di Cordona ha così ospitato i 4 avventurieri per “esporsi” con i loro sguardi e gesta all’Esposizione Universale della città lombarda; grazie a Madame Cliò ed al senso di orientamento del geografo Gemy, arriviamo poi in un attimo al nostro bellissimo hotel Da Vinci, ben conosciuto dalla stampa nazionale per la morte di quel ragazzo che in gita del liceo cadde dai piani alti per uno scherzo goiardico con i suoi compagni. Essendo la prima giornata, abbiamo deciso di posare le valige in camera ed andare subito a fare un giro per il centro di Milano. Per le vie del corso ci siamo così subito immersi in una copiosa folla internazionale che camminava tra le bandiere di tutto il mondo appese praticamente dappertutto lungo le strade; i Navigli in particolare la facevano sfoggio di una coloritura internazionale davvero importante e stiupenda da vedere. Vedendo passare ad un certo punto due uomini indiani stretti per mano, my sister Kanny si è voltata immediatamente verso di me con lo sguardo di chi ha visto passare 2 omosessuali; Gemy immediatamente accortosi di questo subito dalle esperienze passate del suo viaggio e lungo pernottamento per 1 mese in India, ha invece spiegato la verità che si celava dietro a quel gesto: “vedete quando si tengono per mano 2 ragazzi, in India è manifestazione di una grande amicizia così come da noi ragazzo e ragazza con questo gesto evidenziano un rapporto sentimentale esistente tra di loro; insomma Kanny non son froci, stai tranquilla….” Dopo queste perle di saggezza che creano piacevoli tasselli aggiuntivi di conoscenza generale abbiamo continuato il nostro giro per il centro e soprattutto per i Navigli dove è localizzata una bella fetta dell’Expo; “Milano non è solo design e Piazza Duomo, i suoi scorci non hanno non hanno nulla da invidiare a Venezia! Scopri tutti gli eventi in zona Navigli: con Expo in città leva l’ancora e salpa!” Questo è "l'esagerato" motto di Milano in questi giorni colorati dall’Expo; senza scordarci l’occasione per entrare più in profondità alla conoscenza della città di Milano stessa, come ad esempio sapere meglio cosa siano i Navigli: questi sono canali artificiali costruiti nel corso dei secoli per collegare Milano al mare e ai vicini laghi. Nel XV secolo gli Sforza commissionarono a Leonardo da Vinci la costruzione di chiuse e conche per migliorarne la navigazione; alcuni ponti e chiuse progettati dal grande ingegnere sono ancora in uso. In questi giorni tale luogo si è ricoperto di colori in un mix di tradizioni e i colori che contraddistingono i paesi del mondo; usciti dai Navigli, abbiamo salutato il Duomoe accorgendoci che il tempo è volato, siamo entrati in una trattoria alla ricerca di un buon pasto; il posto era molto chique con pochi posti a sedere ma per la non voglia di cercare altro e per la fame, ci siamo accomodati; mentre si pranzava tra una chiacchiera, uno scherzo e una risata, il solito Reeko ha agganciato con le parole la simpatia Davide un ragazzo in piedi vicino al nostro tavolo che guarda il caso, siamo venuti a scoprire che era proprio il fratello dell’oste che ci ha servito; si è offerto così subito gentilmente di darci un passaggio in macchina fino al nostro ristoro in quest'avventura lombarda. Domani Expo nel suo cuore!
28-07-2016 NEL CUORE DELL'EXPO 2015
Arriviamo in mattinata al nostro Hotel Da Vinci prenotato su internet; lasciate le valige in camera ci dirigiamo a far visita al castello Sforzesco: il giardino al suo interno. Ben stimolati dala gradevole visita di un frangente storico d'Italia, partiamo poi subito alla volta dell’ingresso dell’Expo dove strappate le stampe dei biglietti acquistati da casa, ci incuneiamo finalmente dentro sede del grand evento; c'è subito l'ordine indissolubile di Gemy di NON seguire la cartina dettagliata stampata a casa e portata da Reeko per l'occasione che invece per chi leggesse senza conoscere niente riguardo l'esposizione universale, seguiremo dettagliatamente prendendola come riferimento per il racconto. I giorni precedenti abbiamo sentito una marea di commenti opposti anche l'uno dall'altro ed ora saremo noi stessi a mettere un giudizio personale sul "Grande Evento" come è stato battezzato dalla massa e nominato a furor di popolo dalla pubblicità. Con in mano la mappa dell'intero Expo portata da casa da Reeko e detestata atrocemente dal geografo Gemy che perciò viene subito lasciata nella borsa, dove è ben visibile la struttura romana dell'Expo che vede un intrisicarsi di due vie principali: quella del CARDO (più corto rispetto al Decumano il Cardo, lungo 350 metri. Orientato il direzione Nord-Sud, accoglie la proposta espositiva del Paese ospitante, l’Italia. Presenta piccole piazze, percorsi porticati e terrazze, basandosi sull’aspetto caratteristico del borgo italiano e gli edifici sono rappresentativi della penisola, con particolare attenzione alle peculiarità di ogni regione. È sul Cardo, in prossimità del punto cardinale Nord, che si trova Palazzo Italia, che assume il ruolo di landmark all’interno dell’area Expo. Nei suoi spazi, le tradizioni alimentari, i prodotti tipici e la cultura descrivono le migliori pratiche alimentari d’Italia.) e del DECUMANO (La via principale dell’intero sito di Expo Milano 2015 è il Decumano, lungo un chilometro e mezzo, che attraversa il polo espositivo da Est a Ovest. I padiglioni nazionali degli oltre 130 Paesi partecipanti si affacciano su entrambi i lati: se circa 60 hanno spazi autonomi, gli altri sono presenti all’interno di un cluster, nove padiglioni collettivi organizzati secondo criteri di identità e filiere alimentari. Considerando il tema di Expo Milano 2015, ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’, il decumano ha una funzione simbolica. Seguendone la direzione, unisce infatti il luogo del consumo del cibo (la città e in questo caso Milano), con quello della sua produzione, la campagna lombarda. Il Decumano è lungo un chilometro e mezzo, il Cardo 350 metri: il secondo ospita la proposta espositiva dell’Italia.) che con il loro intrisecarsi teso a rappresentare la figura del pesce, rende possibile far nuotare ogni visitatore per il pianeta; dove Cardo e Decumano si incontrano sorge Piazza Italia, il luogo in cui in Paese ospitante incontra il mondo; nel castrum, il punto in cui Cardo e Decumano si incontravano era il prætorium, che nelle città diventava il forum, la piazza principale. In questo caso, le due strade danno vita alla grande piazze centrale di Expo Milano 2015, Piazza Italia. Simbolicamente, il luogo in cui in Paese ospitante incontra il mondo. Alle quattro estremità delle due vie principali si trovano invece alcune delle strutture più importanti del polo espositivo: a Nord la Lake Arena, a Sud l’Open Air Theater, a Ovest l’Expo Center e a Est la Collina Mediterranea. Tutti punti di riferimento per i visitatori e, soprattutto, luoghi destinati a ospitare i più grandi eventi dell’Expo 2015; appena superato l'ingresso ci si presenta il Padiglione Zero (Padiglione 0); alle 11:30 ci innoltriamo al suo interno: nella sala introduttiva ecco il vero punto 0 da dove è partito il viaggio dell'evoluzione: una biblioteca enorme costituita da libri che contengono il dna dell'umanità in ogni suo aspetto; da qui l'uomo inizia quindi la sua avventura di vita attraverso la pastorizia simboleggiata dalla proiezione sulle pareti del film "Pastorale accidentale" come subito riconosciuto dal mio caro amico "regista mancato" Gemy, che viene proiettato proiettato su tutte le enormi pareti della grossissima e altissima sala con una cupola nella parte alta a costituire il tetto. Come manifesto dalle innumerevoli immagini simili che avevano ad oggetto l'agricoltura e la pastorizia, gli unici soggetti erano i contadini e gli animali di cui cibarsi e da utilizzare per i lavori della terra; vengono così in questo padiglione, mostrate le origini dell'uomo e la sua lentissima evoluzione fatta di sacrifici, dolore e lavoro che costituisce il punto 0 della sua origine; proseguendo per le sale si può ben percepire dall'immagini e modelli rappresentativi come la persona si sviluppa e si matura piano, piano fino ad arrivare alla sua massima espressione come strumento (tentativo) di gestire la vita vita di tutti i giorni attraverso la forma speculativa che da vita alla borsa economica: una maniera attraverso cui si cerca un equilibrio tra il variare ed il mutare perpetuo del'uomo e la sua crescita tecnologica costante. Usciti poi da questo padiglione introduttivo all'evento,ci incanaliamo sul lunghissimo "corso mondiale" che trae origine romana e prende il nome di DECUMANO; questo apre la strada per tutti i padiglioni e percorrendolo è chiara la grande sfida del pianeta alla biodiversità, evidenziata ancor meglio dal Food and beverage, padiglione che simboleggia la grazia delle persone ad aiutare il prossimo in una concezione slow food che permetesse di far giungere il cibo in tutte le aree del pianeta; a fianco di questo un omaggio alla città che ha offerto la sede all'evento con uno spazio espositivo chiamato "Veneranda fabbrica del duomo di Mlano" il quale illumina il simbolo della città:la Madonnina del duomo. Poi incrociamo subito uno spazio riservato alla grande novità dell'Expo di Milano rispetto ai precedenti a livello mondiale: I CLUSTER, spazi che non vengono raggruppati in padiglioni collettivi secondo criteri geografici come di norma accade all'EXPO, ma secondo identità tematiche e filiere alimentari; questi sono caratterizzati da aree comuni, che sviluppano attraverso spazi funzionali (mercato, mostra, eventi, degustazioni) la filiera alimentare. Ogni Paese presente nei Cluster ha uno spazio espositivo individuale, dove sviluppa una sua propria interpretazione del tema di Expo Milano 2015. I 3 Cluster individuati per l'evento sono l'uno a fianco dell'altro e si manifestano in: il Cluster del riso, con a fianco il Cluster del cacao e infine il Cluster del caffé. Il primo Cluster che incontriamo è quindi quello del riso: l’atmosfera della campagna, con i colori e i profumi provenienti dal mondo agreste, accoglie il visitatore all’interno di questo spazio dove è presente un paesaggio che ricorda una immensa risaia. Come l’acqua nelle risaie nasconde e al contempo svela e dà vita, anche il Cluster nasconde dati e curiosità che si svelano, passo dopo passo, al visitatore. Versatile e nutriente, il riso è stato uno dei primi cereali coltivati dall’uomo oltre diecimila anni fa, partendo da una specie spontanea cinese. Dalle valli della Cina il riso si è diffuso in tutto il mondo: conoscerne il passato e la miriade di varietà è fondamentale per apprezzarne il contributo all’arricchimento della biodiversità. All’interno di un percorso tematico, quindi, il visitatore può attraversare le tappe della storia del riso intrecciando i racconti provenienti dai diversi Paesi e approfondendo le innovazioni introdotte nel corso del tempo. A fianco di tale punto espositivo proseguendo incontriamo un altro Cluster questa volta riguardante il Cacao e il Cioccolato, il visitatore ha l’impressione di entrare in una giungla. Il concept trae infatti ispirazione dai luoghi in cui il cacao viene coltivato: le piantagioni delle aree tropicali e subtropicali. Le facciate degli edifici sono realizzate in un tessuto leggero e chiaro che si apre lasciando in vista i rivestimenti interni: una metafora della necessità di proteggere un prodotto prezioso e aromatico come il cacao. Il Cluster del Cacao e del Cioccolato accoglie nello spazio comune una serie di pali di diverse altezze e forme, metafora degli alberi sotto i quali il cacao cresce. L’atmosfera è quella densa e accogliente di una foresta, dove la luce penetra dalle chiome degli alberi e si diffonde tra i padiglioni. Continuando il cammino immediato è l'incontro con il terzo cluster consecutivo riguardante il caffé: le immense piantagioni di caffè distese all’ombra delle foreste tropicali in Africa e in America Centrale hanno ispirato il progetto del Cluster del Caffè. L’architettura degli spazi richiama infatti i rami più alti degli alberi all’ombra dei quali crescono le piante di caffè, mentre i padiglioni sono una metafora dei loro tronchi.I toni caldi e i colori naturali che caratterizzano l’ambiente cambiano in base alla luce che filtra dall’esterno attraverso la copertura, influendo sulla percezione dello spazio e dando al visitatore l’illusione di trovarsi proprio in una foresta.Il Cluster del Caffè è curato da illycaffè, official coffee partner di Expo Milano 2015, che porta in questo progetto le conoscenze, l’esperienza e le relazioni maturate in oltre ottant’anni di storia. La ricerca dell’eccellenza, la passione, l’innovazione e l’orientamento allo sviluppo sostenibile di illycaffè sono i motori dell’iniziativa. Proseguendo la marcia in questo grandissimo corso mondiale, affianchiamo il primo Padiglione nazionale, quello dell'Azerbaijan con a fianco il susseguirsi del padiglione degli Emirati Arabi Uniti con il susseguirsi del padiglione del Kasakistan, il padiglione della Gran Bretagna, il padiglione dell'Ungheria, il padiglione della Spagna e il suo tipico interno, il padiglione della Romania, il padiglione del Messico ed il Fruit Food district il super mercato del futuro che va ad incrociare il CARDO dell'Expo; nel punto d'incrocio ci appaiono lontani i due simboli della tappa Milanese del tour mondiale Expo: il Palazzo Italia e l'Abero della Vita. Mettendo in programma di passarci dopo a visitare l'italiana punta del Cardo, procediamo in direzione della Slovenia per poi arrivare al verde naturale dell'Austria per poi proseguire verso la particolarità strutturale e la complessità visiva interna del gran palazzo Cile in cui si racconta la storia attraverso video filmati e foto in altissima risoluzione per poi arrivare ad uno stato a me completamente sconosciuto e come mostrerà il futuro, toccante nelle esperienze di Gemy: l'Iran. Proseguendo raggiungiamo un altro cluster: quello dei cereali e tuberi.
29-07-2015 CONTINUA FULL IMMERSION PER IL PIANETA VERSO L'ADDIO AL PIANETA EXPO
Svegiata tutta la troupe di "Castelo" e consapevole che questa è l'ultima giornata del loro bellissimo sogno in giro per il mondo, si appresta a fare subito colazione in hotel e ripartire alla volta di Piazza Italia dove entrano immediatamente in Slovenia all'ingresso della quale un ballo tipico sloveno ci immerge nel migliore dei modi in questo mondo; entrando nel padiglione notiamo come venga messo in risalto l'aria pulita generata dal rispetto per l'ambiente e la natura incontaminata in cui nascono forme d'arte da riferimento mondiali; a seguire ci immergiamo poi nel "pianeta del verde"dell'Austria in cui c'è la riproduzione del microclima di un bosco austriaco. Ai visitatori è proposta l’esplorazione di uno spazio che, in assenza di climatizzazione, viene raffreddato dal naturale effetto rinfrescante della evapotraspirazione delle piante offrendo nel migliore dei modi un clima sano e rigenerante. Procediamo oltre vicini alla punta in riferimento della bocca del pesce in prossimità del Marocco dove ammiriamo deiballi tipici di questo popolo all'esterno del padiglione; finito lo spettacolo, ci accingiamo all'ingresso del padiglione ad ammirare le tipicità di un popolo assai diverso da quello a cui facciamo parte; continuano al padiglione accanto entriamo nel Quatar dove troviamo un'altra manifestazione di quello che è il simbolo della rassegna mondiale: l'albero illuminato da mille colori; proseguiamo poi per il padiglione successivo che può considerarsi come lo sponsor principale insieme alla Coca Cola dell'evento l'azienda Mc Donalds; poi ecco apparire l'alta sfera illuminata dai mille colori del Padiglione del Turkmenistan; ci stiamo avvicinando alla punta del muso del "pesce Expo" e raggiungiamo allora all'ultimo padiglione del lato della mappa sto seguendo (dal momento che il geografo Gemy è contrario a seguire la mappa) raggiungendo il padiglione dell'Indonesia; ci inseriamo così poi subito nel primo padiglione presente sul fianco laterale del nostro cammino entrati nel decumano dopo essere usciti dal padiglione 0;l'rlanda è così la prima meta mondiale con il suo tipico padiglione immerso nel verde che accoglie con la sua natura Vip e meno Vip, persone comuni e chi viene sopraelevato dalla massa; poi si passa da una parte all'altra del mondo arrivando prima in Nepal e poi in Sudan; il suo profumo attira tutti in quanto si presenta come il simbolo della più grande golosità del pianeta: la cioccolata ed il padiglione è quello del belgio; superate le gustose prelibatezze al cioccolato di questa Nazione, ci addentriamo per una nazione che è conosciuta per tutti i film di guerra che sono stati girati sul suo povero suolo martoriato dalle guerre: siamo in Vietnam! Un loro tipico spettacolo subito adombra il passato e lancia ad un diverso presente; per la prima volta i Paesi non vengono raggruppati in padiglioni collettivi secondo criteri geografici, ma secondo identità tematiche e filiere alimentari. In questo modo il Tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita viene trattato in modo diffuso rendendo concreto lo spirito di questi spazi che è proprio teso alla condivisione, al dialogo e all’interazione reciproca. Proseguendo ecco l'incontro con il padiglione dell'Azerbaigian con tutta la complessità di un Paese crocevia tra Oriente e Occidente; il padiglione degli Emirati Arabi Uniti tra le dune del deserto per scoprire l’importanza di acqua e datteri, verso Dubai 2020; seguendo la scia nella parte destra che ci conduce alla testa del "pesce Expo", incontriamo il primo spazio riservato alle pile di energia del meccanismo EXPO costituite dagli sponsor delle grandi multinazionali, la prima delle quali è Franciacorta, l’Official Sparkling Wine dell’Esposizione Universale che è protagonista di ogni evento ufficiale e non solo. E' stata infatti realizzata una serie di attività ed eventi, sia a Milano che in Franciacorta, per far conoscere ai visitatori il vino e il territorio. Incentivare il turismo in Franciacorta e promuovere una terra ricca di storia, tradizioni ed eccellenze enogastronomiche sono stati gli obiettivi principali di Franciacorta per il semestre della manifestazione; il successivo padiglione è stato quello dell'Kazakhstan; un viaggio virtuale ad Astana in attesa di Expo 2017; poi subito voliamo in Inghilterra dove viene toccato un tema molto particolare: seguire il ronzio di un’ape è più facile di quanto si pensi. Era difficile poi resistere all’intenso profumo di cannella proveniente dal Padiglione dell’Ungheria, che incuriosiva i visitatori con un dolce tipico della tradizione;addentrarci nel Padiglione dell'Ungheria vediamo come questo dia da molto risalto alla musica e all'arte pittorica viste sotto il loro aspetto storico all'interno del paese; proseguendo il Padiglione della Spagna accoglieva i visitatori in una struttura ispirata a una serra, con una doppia navata che voleva rappresentare l’equilibrio tra l’innovazione e la tradizione. Gli spazi erano accoglienti e comprendevano aree all’aperto, portici rivestiti di sughero, e dettagli ricoperti in sparto (erba mediterranea) e legno. Al piano terra, un pavimento di dekton (superficie innovativa) con il disegno del genoma del pomodoro accoglieva i visitatori all’inizio del loro viaggio; facendo un salto all'altro per il mondo ecco immergerci nella tradizione rumena che si mostra in una struttura semplice, ma ricca di significato per un Paese giovane e dalle grandi potenzialità; ecco poi come un susseguirsi di meravigliose immagini di uno stupendo racconto ci guidino al successivo padiglione della Romania; superato il padiglione della Romania, deviamo dal Decumano dirigendoci verso il Future food district dove ci informiamo di quello che potrà diventare la nostra alimentazione quotidiana se seguirà il passo dei nostri tempi; ritornati verso il Decumano, ci inoltriamo verso il successivo Padiglione del Messico dove abbiamo la grande fortuna di incontrare Alberto e Marco che ce lo fanno vivere a fondo nel migliore dei modi. Continuando con la sera che avanza, ecco giungere al centro dell'Expo, piazza Italia dove incontriamo e ascoltiamo il concerto della banda musicale della polizia di stato; qui ci troviamo al centro dell'Expo e vediamo per la prima volta la via Italia con in una sua estremità la Fontana della vita che viene a manifestarsi nell'intersezione con il CARDO costituita dal DECUMANO che rappresenta la via che enfatizza la moda e il lusso italiani. Abbiamo la pronta idea così di fare un giro per il Cardo andando a vedere il palazzo Italia per poi concludere la giornata dopo cena con lo spettacolo notturno dell'Albero della vita presente lì difronte. Gli edifici temporanei del Cardo che si affacciano sull'asse omonimo, un viale pavimentato largo 35 metri e lungo 325 metri che congiunge la Piazza d’Acqua a Nord con la piazza della Via d’Acqua a Sud, sono progettati con un sistema strutturale “a secco” per essere “smontati” al termine dell’evento e ricollocati in altra sede. Il concept di Nemesi per gli edifici del Cardo si basa sull’idea del Borgo Italiano, formato da volumi formati da piccole piazze, terrazze e percorsi porticati. Composizioni geometriche differenti, talune a sbalzo, si susseguono incastrandosi tra loro come a dar vita a un grande mosaico in cui ogni pezzo ha una propria autonomia e identità progettuale. Al piano terra e al primo piano sono previste le “piazzette” generate dalle alternanze dei volumi architettonici. Gli edifici del Cardo sono rappresentativi del territorio italiano ed in particolare delle regioni, che qui trovano la loro sede di rappresentanza ed espositiva. Di fronte a Palazzo Italia, nel Cardo nord, sono stati riservati spazi istituzionali, espositivi e di rappresentanza per il padiglione dell’Unione Europea, evidenziando in modo simbolico la stretta relazione tra Italia ed Europa. Gli edifici del Cardo comprendono: padiglione Unione Europea, spazi espositivi, per eventi, di rappresentanza, per la ristorazione, terrazze eventi. Il giro per il Cardo scrutiamo quelle tipicità delle regioni italiane che rendono grande l'Italia nel mondo ed ecco uno spazio al Trentino Alto Adige che si mostra in tutta la sua filiera produttiva; poi ai padroni di casa della Lombardia; l'Emilia Romagna che promuove tutto il suo territorio sopratutto per i servizi che offre tesi ad offrire un ottimo servizio di balneazione; infine andiamo a vedere il Palazzo Italia che ci mostra tutte le bellezze e la forza culturale impressa nel territorio italiano. Infine con l'arrivo della notte ecco per concludere nel migliore dei modi questo secondo giorno immersi nel "pesce Expo", andare presso lo spettacolo notturno dell'Albero della vita dopo il quale il caso, la fortuna o la sorte hanno voluto che si presentasse l'opportunità di chiudere questa seconda giornata con la banda musicale della polizia di stato alla quale è seguito dopo cena il live di Elisa al teatro Open Air lungo il Cardo. Stanchi ma pieni di soddisfazione per questa nostra prima "giornata per il mondo", ci muoviamo per riposare verso l'hotel. Per completare la 3 giorni di visita per il pianeta, concludiamo la sera dell'ultimo giorno andando ad ammirare l'ironia atletica dei grandi attori comici che compongono il Cirque du soleil nel loro spettacolo "Alla Vita"
Il 31-10-2015 si è tenuta la cerimonia di chiusura dell'Esposizione universale. Uno spettacolo globale che rimarrà per sempre alla storia lasciano tracce indelebili nella Milano moderna.
COMMENTI PER LETTORE:
27-08-2015 L’ARRIVO A MILANO: RESPIRANDO L’EXPO PER I NAVIGLI LOMBARDI:LA NUOVA DARSENA
I 3 familiari pronti e partenza da casa alle 8:00 in punto! Frank un po’ acciaccato se ne sta in tranquillità seduto dietro, Reeko a fianco di Kanny concentrata alla guida di Madame Cliò: direzione casa di Gemy a comporre il gruppo per la vacanza esplorativa presso “Mondo Expo”. Alle 11:00 prima sosta all’autogrill in autostrada tra Bologna e Modena; appena ripartiti ecco spese aggiuntive per l’evento a seguito di dimenticanze costituite dal certificato da studente di Kanny lasciato a casa e da socio Coop di Frank che avrebbero agevolato economicamente il suo ingresso al evento. Voltando pagina e ritornando in pieno alla vacanza nel suo protrarsi continuo, a 12:00 superiamo Piacenza e a 12:30 ci inseriamo a Mediolanum, il mezzo della pianura; proseguendo, a 12:50 verso Como sbagliando ci ritroviamo fortunatamente verso Cinisello luogo in cui risiede l'hotel; la maledetta autostrada però non perdona gli sbagli e così dall'essere arrivati, ci ritroviamo a 8 minuti di distanza dal luogo dove dobbiamo arrivare ed ecco allora entrare il gioco il navigatore, oggetto tanto detestato dal geografo Gemy ma così utile ed efficace in talune circostanze come questa; all’13;30 si arriva così sotto al nostro hotel. Dopo esserci rinfrescati e ordinato al meglio il contenuto delle valige in camera, avevamo previsto a priori di prendere un treno che sarebbe partito da li a poco ma purtroppo il tempo di relax ha voluto che si perdesse; parlando con la reception, l’unica alternativa possibile per rimanere nella tabella di marcia prestabilita da casa, era quella di prendere un treno che si sarebbe fermato alla sosta più vicina alle 15:22; siamo così andati alla stazione Ressa del luogo che non distava molto dall'hotel. Aspettavamo di fronte al cartellone di “Milano Bruzzano Parco Nord” ma ohimè le corsie di marcia erano 2 ci siamo fortunatamente accorti in tempo che il treno per dovevamo andare sarebbe passato per la corsia opposta: Milano Cardona; fortunatamente abbiamo avuto il tempo di oltrepassare attraverso un passaggio le due corsie aspettando in quella giusta; una volta arrivato alla fine siamo partiti per la giusta direzione. Alle 15:36 siamo poi arrivati all’ultima fermata per Milano di quel treno; la stazione di Cordona ha così ospitato i 4 avventurieri per “esporsi” con i loro sguardi e gesta all’Esposizione Universale della città lombarda; grazie a Madame Cliò ed al senso di orientamento del geografo Gemy, arriviamo poi in un attimo al nostro bellissimo hotel Da Vinci, ben conosciuto dalla stampa nazionale per la morte di quel ragazzo che in gita del liceo cadde dai piani alti per uno scherzo goiardico con i suoi compagni. Essendo la prima giornata, abbiamo deciso di posare le valige in camera ed andare subito a fare un giro per il centro di Milano. Per le vie del corso ci siamo così subito immersi in una copiosa folla internazionale che camminava tra le bandiere di tutto il mondo appese praticamente dappertutto lungo le strade; i Navigli in particolare la facevano sfoggio di una coloritura internazionale davvero importante e stiupenda da vedere. Vedendo passare ad un certo punto due uomini indiani stretti per mano, my sister Kanny si è voltata immediatamente verso di me con lo sguardo di chi ha visto passare 2 omosessuali; Gemy immediatamente accortosi di questo subito dalle esperienze passate del suo viaggio e lungo pernottamento per 1 mese in India, ha invece spiegato la verità che si celava dietro a quel gesto: “vedete quando si tengono per mano 2 ragazzi, in India è manifestazione di una grande amicizia così come da noi ragazzo e ragazza con questo gesto evidenziano un rapporto sentimentale esistente tra di loro; insomma Kanny non son froci, stai tranquilla….” Dopo queste perle di saggezza che creano piacevoli tasselli aggiuntivi di conoscenza generale abbiamo continuato il nostro giro per il centro e soprattutto per i Navigli dove è localizzata una bella fetta dell’Expo; “Milano non è solo design e Piazza Duomo, i suoi scorci non hanno non hanno nulla da invidiare a Venezia! Scopri tutti gli eventi in zona Navigli: con Expo in città leva l’ancora e salpa!” Questo è "l'esagerato" motto di Milano in questi giorni colorati dall’Expo; senza scordarci l’occasione per entrare più in profondità alla conoscenza della città di Milano stessa, come ad esempio sapere meglio cosa siano i Navigli: questi sono canali artificiali costruiti nel corso dei secoli per collegare Milano al mare e ai vicini laghi. Nel XV secolo gli Sforza commissionarono a Leonardo da Vinci la costruzione di chiuse e conche per migliorarne la navigazione; alcuni ponti e chiuse progettati dal grande ingegnere sono ancora in uso. In questi giorni tale luogo si è ricoperto di colori in un mix di tradizioni e i colori che contraddistingono i paesi del mondo; usciti dai Navigli, abbiamo salutato il Duomoe accorgendoci che il tempo è volato, siamo entrati in una trattoria alla ricerca di un buon pasto; il posto era molto chique con pochi posti a sedere ma per la non voglia di cercare altro e per la fame, ci siamo accomodati; mentre si pranzava tra una chiacchiera, uno scherzo e una risata, il solito Reeko ha agganciato con le parole la simpatia Davide un ragazzo in piedi vicino al nostro tavolo che guarda il caso, siamo venuti a scoprire che era proprio il fratello dell’oste che ci ha servito; si è offerto così subito gentilmente di darci un passaggio in macchina fino al nostro ristoro in quest'avventura lombarda. Domani Expo nel suo cuore!
28-07-2016 NEL CUORE DELL'EXPO 2015
Arriviamo in mattinata al nostro Hotel Da Vinci prenotato su internet; lasciate le valige in camera ci dirigiamo a far visita al castello Sforzesco: il giardino al suo interno. Ben stimolati dala gradevole visita di un frangente storico d'Italia, partiamo poi subito alla volta dell’ingresso dell’Expo dove strappate le stampe dei biglietti acquistati da casa, ci incuneiamo finalmente dentro sede del grand evento; c'è subito l'ordine indissolubile di Gemy di NON seguire la cartina dettagliata stampata a casa e portata da Reeko per l'occasione che invece per chi leggesse senza conoscere niente riguardo l'esposizione universale, seguiremo dettagliatamente prendendola come riferimento per il racconto. I giorni precedenti abbiamo sentito una marea di commenti opposti anche l'uno dall'altro ed ora saremo noi stessi a mettere un giudizio personale sul "Grande Evento" come è stato battezzato dalla massa e nominato a furor di popolo dalla pubblicità. Con in mano la mappa dell'intero Expo portata da casa da Reeko e detestata atrocemente dal geografo Gemy che perciò viene subito lasciata nella borsa, dove è ben visibile la struttura romana dell'Expo che vede un intrisicarsi di due vie principali: quella del CARDO (più corto rispetto al Decumano il Cardo, lungo 350 metri. Orientato il direzione Nord-Sud, accoglie la proposta espositiva del Paese ospitante, l’Italia. Presenta piccole piazze, percorsi porticati e terrazze, basandosi sull’aspetto caratteristico del borgo italiano e gli edifici sono rappresentativi della penisola, con particolare attenzione alle peculiarità di ogni regione. È sul Cardo, in prossimità del punto cardinale Nord, che si trova Palazzo Italia, che assume il ruolo di landmark all’interno dell’area Expo. Nei suoi spazi, le tradizioni alimentari, i prodotti tipici e la cultura descrivono le migliori pratiche alimentari d’Italia.) e del DECUMANO (La via principale dell’intero sito di Expo Milano 2015 è il Decumano, lungo un chilometro e mezzo, che attraversa il polo espositivo da Est a Ovest. I padiglioni nazionali degli oltre 130 Paesi partecipanti si affacciano su entrambi i lati: se circa 60 hanno spazi autonomi, gli altri sono presenti all’interno di un cluster, nove padiglioni collettivi organizzati secondo criteri di identità e filiere alimentari. Considerando il tema di Expo Milano 2015, ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’, il decumano ha una funzione simbolica. Seguendone la direzione, unisce infatti il luogo del consumo del cibo (la città e in questo caso Milano), con quello della sua produzione, la campagna lombarda. Il Decumano è lungo un chilometro e mezzo, il Cardo 350 metri: il secondo ospita la proposta espositiva dell’Italia.) che con il loro intrisecarsi teso a rappresentare la figura del pesce, rende possibile far nuotare ogni visitatore per il pianeta; dove Cardo e Decumano si incontrano sorge Piazza Italia, il luogo in cui in Paese ospitante incontra il mondo; nel castrum, il punto in cui Cardo e Decumano si incontravano era il prætorium, che nelle città diventava il forum, la piazza principale. In questo caso, le due strade danno vita alla grande piazze centrale di Expo Milano 2015, Piazza Italia. Simbolicamente, il luogo in cui in Paese ospitante incontra il mondo. Alle quattro estremità delle due vie principali si trovano invece alcune delle strutture più importanti del polo espositivo: a Nord la Lake Arena, a Sud l’Open Air Theater, a Ovest l’Expo Center e a Est la Collina Mediterranea. Tutti punti di riferimento per i visitatori e, soprattutto, luoghi destinati a ospitare i più grandi eventi dell’Expo 2015; appena superato l'ingresso ci si presenta il Padiglione Zero (Padiglione 0); alle 11:30 ci innoltriamo al suo interno: nella sala introduttiva ecco il vero punto 0 da dove è partito il viaggio dell'evoluzione: una biblioteca enorme costituita da libri che contengono il dna dell'umanità in ogni suo aspetto; da qui l'uomo inizia quindi la sua avventura di vita attraverso la pastorizia simboleggiata dalla proiezione sulle pareti del film "Pastorale accidentale" come subito riconosciuto dal mio caro amico "regista mancato" Gemy, che viene proiettato proiettato su tutte le enormi pareti della grossissima e altissima sala con una cupola nella parte alta a costituire il tetto. Come manifesto dalle innumerevoli immagini simili che avevano ad oggetto l'agricoltura e la pastorizia, gli unici soggetti erano i contadini e gli animali di cui cibarsi e da utilizzare per i lavori della terra; vengono così in questo padiglione, mostrate le origini dell'uomo e la sua lentissima evoluzione fatta di sacrifici, dolore e lavoro che costituisce il punto 0 della sua origine; proseguendo per le sale si può ben percepire dall'immagini e modelli rappresentativi come la persona si sviluppa e si matura piano, piano fino ad arrivare alla sua massima espressione come strumento (tentativo) di gestire la vita vita di tutti i giorni attraverso la forma speculativa che da vita alla borsa economica: una maniera attraverso cui si cerca un equilibrio tra il variare ed il mutare perpetuo del'uomo e la sua crescita tecnologica costante. Usciti poi da questo padiglione introduttivo all'evento,ci incanaliamo sul lunghissimo "corso mondiale" che trae origine romana e prende il nome di DECUMANO; questo apre la strada per tutti i padiglioni e percorrendolo è chiara la grande sfida del pianeta alla biodiversità, evidenziata ancor meglio dal Food and beverage, padiglione che simboleggia la grazia delle persone ad aiutare il prossimo in una concezione slow food che permetesse di far giungere il cibo in tutte le aree del pianeta; a fianco di questo un omaggio alla città che ha offerto la sede all'evento con uno spazio espositivo chiamato "Veneranda fabbrica del duomo di Mlano" il quale illumina il simbolo della città:la Madonnina del duomo. Poi incrociamo subito uno spazio riservato alla grande novità dell'Expo di Milano rispetto ai precedenti a livello mondiale: I CLUSTER, spazi che non vengono raggruppati in padiglioni collettivi secondo criteri geografici come di norma accade all'EXPO, ma secondo identità tematiche e filiere alimentari; questi sono caratterizzati da aree comuni, che sviluppano attraverso spazi funzionali (mercato, mostra, eventi, degustazioni) la filiera alimentare. Ogni Paese presente nei Cluster ha uno spazio espositivo individuale, dove sviluppa una sua propria interpretazione del tema di Expo Milano 2015. I 3 Cluster individuati per l'evento sono l'uno a fianco dell'altro e si manifestano in: il Cluster del riso, con a fianco il Cluster del cacao e infine il Cluster del caffé. Il primo Cluster che incontriamo è quindi quello del riso: l’atmosfera della campagna, con i colori e i profumi provenienti dal mondo agreste, accoglie il visitatore all’interno di questo spazio dove è presente un paesaggio che ricorda una immensa risaia. Come l’acqua nelle risaie nasconde e al contempo svela e dà vita, anche il Cluster nasconde dati e curiosità che si svelano, passo dopo passo, al visitatore. Versatile e nutriente, il riso è stato uno dei primi cereali coltivati dall’uomo oltre diecimila anni fa, partendo da una specie spontanea cinese. Dalle valli della Cina il riso si è diffuso in tutto il mondo: conoscerne il passato e la miriade di varietà è fondamentale per apprezzarne il contributo all’arricchimento della biodiversità. All’interno di un percorso tematico, quindi, il visitatore può attraversare le tappe della storia del riso intrecciando i racconti provenienti dai diversi Paesi e approfondendo le innovazioni introdotte nel corso del tempo. A fianco di tale punto espositivo proseguendo incontriamo un altro Cluster questa volta riguardante il Cacao e il Cioccolato, il visitatore ha l’impressione di entrare in una giungla. Il concept trae infatti ispirazione dai luoghi in cui il cacao viene coltivato: le piantagioni delle aree tropicali e subtropicali. Le facciate degli edifici sono realizzate in un tessuto leggero e chiaro che si apre lasciando in vista i rivestimenti interni: una metafora della necessità di proteggere un prodotto prezioso e aromatico come il cacao. Il Cluster del Cacao e del Cioccolato accoglie nello spazio comune una serie di pali di diverse altezze e forme, metafora degli alberi sotto i quali il cacao cresce. L’atmosfera è quella densa e accogliente di una foresta, dove la luce penetra dalle chiome degli alberi e si diffonde tra i padiglioni. Continuando il cammino immediato è l'incontro con il terzo cluster consecutivo riguardante il caffé: le immense piantagioni di caffè distese all’ombra delle foreste tropicali in Africa e in America Centrale hanno ispirato il progetto del Cluster del Caffè. L’architettura degli spazi richiama infatti i rami più alti degli alberi all’ombra dei quali crescono le piante di caffè, mentre i padiglioni sono una metafora dei loro tronchi.I toni caldi e i colori naturali che caratterizzano l’ambiente cambiano in base alla luce che filtra dall’esterno attraverso la copertura, influendo sulla percezione dello spazio e dando al visitatore l’illusione di trovarsi proprio in una foresta.Il Cluster del Caffè è curato da illycaffè, official coffee partner di Expo Milano 2015, che porta in questo progetto le conoscenze, l’esperienza e le relazioni maturate in oltre ottant’anni di storia. La ricerca dell’eccellenza, la passione, l’innovazione e l’orientamento allo sviluppo sostenibile di illycaffè sono i motori dell’iniziativa. Proseguendo la marcia in questo grandissimo corso mondiale, affianchiamo il primo Padiglione nazionale, quello dell'Azerbaijan con a fianco il susseguirsi del padiglione degli Emirati Arabi Uniti con il susseguirsi del padiglione del Kasakistan, il padiglione della Gran Bretagna, il padiglione dell'Ungheria, il padiglione della Spagna e il suo tipico interno, il padiglione della Romania, il padiglione del Messico ed il Fruit Food district il super mercato del futuro che va ad incrociare il CARDO dell'Expo; nel punto d'incrocio ci appaiono lontani i due simboli della tappa Milanese del tour mondiale Expo: il Palazzo Italia e l'Abero della Vita. Mettendo in programma di passarci dopo a visitare l'italiana punta del Cardo, procediamo in direzione della Slovenia per poi arrivare al verde naturale dell'Austria per poi proseguire verso la particolarità strutturale e la complessità visiva interna del gran palazzo Cile in cui si racconta la storia attraverso video filmati e foto in altissima risoluzione per poi arrivare ad uno stato a me completamente sconosciuto e come mostrerà il futuro, toccante nelle esperienze di Gemy: l'Iran. Proseguendo raggiungiamo un altro cluster: quello dei cereali e tuberi.
29-07-2015 CONTINUA FULL IMMERSION PER IL PIANETA VERSO L'ADDIO AL PIANETA EXPO
Svegiata tutta la troupe di "Castelo" e consapevole che questa è l'ultima giornata del loro bellissimo sogno in giro per il mondo, si appresta a fare subito colazione in hotel e ripartire alla volta di Piazza Italia dove entrano immediatamente in Slovenia all'ingresso della quale un ballo tipico sloveno ci immerge nel migliore dei modi in questo mondo; entrando nel padiglione notiamo come venga messo in risalto l'aria pulita generata dal rispetto per l'ambiente e la natura incontaminata in cui nascono forme d'arte da riferimento mondiali; a seguire ci immergiamo poi nel "pianeta del verde"dell'Austria in cui c'è la riproduzione del microclima di un bosco austriaco. Ai visitatori è proposta l’esplorazione di uno spazio che, in assenza di climatizzazione, viene raffreddato dal naturale effetto rinfrescante della evapotraspirazione delle piante offrendo nel migliore dei modi un clima sano e rigenerante. Procediamo oltre vicini alla punta in riferimento della bocca del pesce in prossimità del Marocco dove ammiriamo deiballi tipici di questo popolo all'esterno del padiglione; finito lo spettacolo, ci accingiamo all'ingresso del padiglione ad ammirare le tipicità di un popolo assai diverso da quello a cui facciamo parte; continuano al padiglione accanto entriamo nel Quatar dove troviamo un'altra manifestazione di quello che è il simbolo della rassegna mondiale: l'albero illuminato da mille colori; proseguiamo poi per il padiglione successivo che può considerarsi come lo sponsor principale insieme alla Coca Cola dell'evento l'azienda Mc Donalds; poi ecco apparire l'alta sfera illuminata dai mille colori del Padiglione del Turkmenistan; ci stiamo avvicinando alla punta del muso del "pesce Expo" e raggiungiamo allora all'ultimo padiglione del lato della mappa sto seguendo (dal momento che il geografo Gemy è contrario a seguire la mappa) raggiungendo il padiglione dell'Indonesia; ci inseriamo così poi subito nel primo padiglione presente sul fianco laterale del nostro cammino entrati nel decumano dopo essere usciti dal padiglione 0;l'rlanda è così la prima meta mondiale con il suo tipico padiglione immerso nel verde che accoglie con la sua natura Vip e meno Vip, persone comuni e chi viene sopraelevato dalla massa; poi si passa da una parte all'altra del mondo arrivando prima in Nepal e poi in Sudan; il suo profumo attira tutti in quanto si presenta come il simbolo della più grande golosità del pianeta: la cioccolata ed il padiglione è quello del belgio; superate le gustose prelibatezze al cioccolato di questa Nazione, ci addentriamo per una nazione che è conosciuta per tutti i film di guerra che sono stati girati sul suo povero suolo martoriato dalle guerre: siamo in Vietnam! Un loro tipico spettacolo subito adombra il passato e lancia ad un diverso presente; per la prima volta i Paesi non vengono raggruppati in padiglioni collettivi secondo criteri geografici, ma secondo identità tematiche e filiere alimentari. In questo modo il Tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita viene trattato in modo diffuso rendendo concreto lo spirito di questi spazi che è proprio teso alla condivisione, al dialogo e all’interazione reciproca. Proseguendo ecco l'incontro con il padiglione dell'Azerbaigian con tutta la complessità di un Paese crocevia tra Oriente e Occidente; il padiglione degli Emirati Arabi Uniti tra le dune del deserto per scoprire l’importanza di acqua e datteri, verso Dubai 2020; seguendo la scia nella parte destra che ci conduce alla testa del "pesce Expo", incontriamo il primo spazio riservato alle pile di energia del meccanismo EXPO costituite dagli sponsor delle grandi multinazionali, la prima delle quali è Franciacorta, l’Official Sparkling Wine dell’Esposizione Universale che è protagonista di ogni evento ufficiale e non solo. E' stata infatti realizzata una serie di attività ed eventi, sia a Milano che in Franciacorta, per far conoscere ai visitatori il vino e il territorio. Incentivare il turismo in Franciacorta e promuovere una terra ricca di storia, tradizioni ed eccellenze enogastronomiche sono stati gli obiettivi principali di Franciacorta per il semestre della manifestazione; il successivo padiglione è stato quello dell'Kazakhstan; un viaggio virtuale ad Astana in attesa di Expo 2017; poi subito voliamo in Inghilterra dove viene toccato un tema molto particolare: seguire il ronzio di un’ape è più facile di quanto si pensi. Era difficile poi resistere all’intenso profumo di cannella proveniente dal Padiglione dell’Ungheria, che incuriosiva i visitatori con un dolce tipico della tradizione;addentrarci nel Padiglione dell'Ungheria vediamo come questo dia da molto risalto alla musica e all'arte pittorica viste sotto il loro aspetto storico all'interno del paese; proseguendo il Padiglione della Spagna accoglieva i visitatori in una struttura ispirata a una serra, con una doppia navata che voleva rappresentare l’equilibrio tra l’innovazione e la tradizione. Gli spazi erano accoglienti e comprendevano aree all’aperto, portici rivestiti di sughero, e dettagli ricoperti in sparto (erba mediterranea) e legno. Al piano terra, un pavimento di dekton (superficie innovativa) con il disegno del genoma del pomodoro accoglieva i visitatori all’inizio del loro viaggio; facendo un salto all'altro per il mondo ecco immergerci nella tradizione rumena che si mostra in una struttura semplice, ma ricca di significato per un Paese giovane e dalle grandi potenzialità; ecco poi come un susseguirsi di meravigliose immagini di uno stupendo racconto ci guidino al successivo padiglione della Romania; superato il padiglione della Romania, deviamo dal Decumano dirigendoci verso il Future food district dove ci informiamo di quello che potrà diventare la nostra alimentazione quotidiana se seguirà il passo dei nostri tempi; ritornati verso il Decumano, ci inoltriamo verso il successivo Padiglione del Messico dove abbiamo la grande fortuna di incontrare Alberto e Marco che ce lo fanno vivere a fondo nel migliore dei modi. Continuando con la sera che avanza, ecco giungere al centro dell'Expo, piazza Italia dove incontriamo e ascoltiamo il concerto della banda musicale della polizia di stato; qui ci troviamo al centro dell'Expo e vediamo per la prima volta la via Italia con in una sua estremità la Fontana della vita che viene a manifestarsi nell'intersezione con il CARDO costituita dal DECUMANO che rappresenta la via che enfatizza la moda e il lusso italiani. Abbiamo la pronta idea così di fare un giro per il Cardo andando a vedere il palazzo Italia per poi concludere la giornata dopo cena con lo spettacolo notturno dell'Albero della vita presente lì difronte. Gli edifici temporanei del Cardo che si affacciano sull'asse omonimo, un viale pavimentato largo 35 metri e lungo 325 metri che congiunge la Piazza d’Acqua a Nord con la piazza della Via d’Acqua a Sud, sono progettati con un sistema strutturale “a secco” per essere “smontati” al termine dell’evento e ricollocati in altra sede. Il concept di Nemesi per gli edifici del Cardo si basa sull’idea del Borgo Italiano, formato da volumi formati da piccole piazze, terrazze e percorsi porticati. Composizioni geometriche differenti, talune a sbalzo, si susseguono incastrandosi tra loro come a dar vita a un grande mosaico in cui ogni pezzo ha una propria autonomia e identità progettuale. Al piano terra e al primo piano sono previste le “piazzette” generate dalle alternanze dei volumi architettonici. Gli edifici del Cardo sono rappresentativi del territorio italiano ed in particolare delle regioni, che qui trovano la loro sede di rappresentanza ed espositiva. Di fronte a Palazzo Italia, nel Cardo nord, sono stati riservati spazi istituzionali, espositivi e di rappresentanza per il padiglione dell’Unione Europea, evidenziando in modo simbolico la stretta relazione tra Italia ed Europa. Gli edifici del Cardo comprendono: padiglione Unione Europea, spazi espositivi, per eventi, di rappresentanza, per la ristorazione, terrazze eventi. Il giro per il Cardo scrutiamo quelle tipicità delle regioni italiane che rendono grande l'Italia nel mondo ed ecco uno spazio al Trentino Alto Adige che si mostra in tutta la sua filiera produttiva; poi ai padroni di casa della Lombardia; l'Emilia Romagna che promuove tutto il suo territorio sopratutto per i servizi che offre tesi ad offrire un ottimo servizio di balneazione; infine andiamo a vedere il Palazzo Italia che ci mostra tutte le bellezze e la forza culturale impressa nel territorio italiano. Infine con l'arrivo della notte ecco per concludere nel migliore dei modi questo secondo giorno immersi nel "pesce Expo", andare presso lo spettacolo notturno dell'Albero della vita dopo il quale il caso, la fortuna o la sorte hanno voluto che si presentasse l'opportunità di chiudere questa seconda giornata con la banda musicale della polizia di stato alla quale è seguito dopo cena il live di Elisa al teatro Open Air lungo il Cardo. Stanchi ma pieni di soddisfazione per questa nostra prima "giornata per il mondo", ci muoviamo per riposare verso l'hotel. Per completare la 3 giorni di visita per il pianeta, concludiamo la sera dell'ultimo giorno andando ad ammirare l'ironia atletica dei grandi attori comici che compongono il Cirque du soleil nel loro spettacolo "Alla Vita"
Il 31-10-2015 si è tenuta la cerimonia di chiusura dell'Esposizione universale. Uno spettacolo globale che rimarrà per sempre alla storia lasciano tracce indelebili nella Milano moderna.
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