[Verse 1]
It holds us like a phantom
It touches like a breeze
It shines its understanding
See the moon is smiling
Open on all channels
Ready to receive
Cause we're not at the mercy
Of your chimeras and spells
Your chimeras and spells
Mmmhm
We are of the earth
To her we do return
The future is inside us
It's not somewhere else
It's not somewhere else
It's not somewhere else
[Chorus]
(One day at a time)
One day at a time
[Verse 2]
We call upon the people
The people have this power
The numbers don't decide
The system is a lie
A river running dry
The wings of butterflies
And you may pour us away like soup
Like we're pretty broken flowers
We'll take back what is ours
Take back what is ours
[Chorus]
One day at a time
TRADUZIONE E COMMENTO:
I NUMERI
[Verse 1]
Ci stringe come uno spirito
Accarezza come una brezza
Illumina la sua comprensione
Guarda, la luna sorride
Aperta su tutti i canali
Pronti alla ricezione
Perché noi non siamo in balia
Delle vostre chimere e dei vostri incantesimi
Le vostre chimere e incantesimi
Noi apparteniamo alla Terra
A Lei siamo destinati a tornare
Il futuro è dentro di noi
Non è da nessuna altra parte
Non è da nessuna altra parte
Non è da nessuna altra parte
[Chorus]
Un giorno alla volta
Un giorno alla volta
[Verse 2]
Facciamo appello alle persone
Le persone hanno questo potere
I numeri non fanno le decisioni
Il sistema è una menzogna
Un fiume che si sta prosciugando
Le ali delle farfalle
E ci potete buttare via come una zuppa
Come se fossimo dei bei fiori appassiti
Ci riprenderemo quel che è nostro
Ci riprenderemo quel che è nostro
Un giorno alla volta
COMMENTO:
un
brano praticamente acustico che mi ricorda certe cose dei Led Zeppelin, tipo “The Rain Song” (con la mia personale
preferenza per i maestri Jimmy Page e Robert Plant). Una canzone che – non a caso – Thom Yorke presentò a Parigi
nel dicembre del 2015 alla conferenza mondiale sui cambiamenti climatici.
Allora il titolo era “Silent Spring”. E mi pare che non sia solo una canzone
ecologista ma anche contro il modello di globalizzazione corrente,
ultracapitalista, inumana e genocida.
Il significato è abbastanza chiaro, per nulla ermetico, come invece tanti altri
brani dei Radiohead. L'unico verso che forse merita una spiegazione è nella
seconda strofa, “The wings of a butterfly”, che
potrebbe riferirsi al cosiddetto “effetto farfalla”, concetto della teoria del
caos in base al quale all'interno di un dato sistema piccole variazioni
iniziali possono provocare grandi ed impensabili mutamenti finali. E' su questo
concetto che si basano parecchia letteratura fantascientifica e distopica, ma
anche alcuni modelli matematici applicati sia al clima che ai mercati
finanziari. Canzone folk piuttosto classica, con evidenti echi di Neil Young, anche se il sottobosco di suoni che impreziosisce tutto il brano e il cambio armonico sul primo ritornello sono squisitamente Radiohead e talmente belli che fanno piangere. Il piano solista si alterna in un botta e risposta
con la voce, l’orchestra rende epica la seconda strofa e il brano si
chiude con gli stessi suoni con cui si è aperto. La canzone “naturalista”
che Yorke non avrebbe mai voluto scrivere per paura che “risultasse una
m***a” a noi sembra uno dei pezzi meglio riusciti del disco.TORNA ALLE LYRICS DEL CONCERTO
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