EXPO MILANO 2015 - VERSIONE COMPLETA
27-07-2015
Arriviamo in mattinata al nostro Hotel Da Vinci prenotato su internet; lasciate le valige in camera ci dirigiamo a far visita al castello Sforzesco: il giardino al suo interno.
Ben stimolati dala gradevole visita di un frangente storico d'Italia,
partiamo poi subito alla volta dell’ingresso dell’Expo dove strappate
le stampe dei biglietti acquistati da casa, ci incuneiamo finalmente
dentro sede del grand evento; c'è subito l'ordine indissolubile di Gemy
di NON seguire la cartina dettagliata stampata a casa e portata da Reeko per l'occasione che invece per chi leggesse senza conoscere niente riguardo l'esposizione universale, seguiremo dettagliatamente prendendola
come riferimento per il racconto. I giorni precedenti abbiamo sentito una marea di commenti
opposti anche l'uno dall'altro ed ora saremo noi stessi a mettere un
giudizio personale sul "Grande Evento" come è stato battezzato dalla
massa e nominato a furor di popolo dalla pubblicità. Con in mano la mappa dell'intero Expo
portata da casa da Reeko e detestata atrocemente dal geografo Gemy che
perciò viene subito lasciata nella borsa, dove con delle sbirciatine ogni tanto Reeko osserva come sia ben visibile la
struttura romana dell'Expo che vede un intrisicarsi di due vie
principali: quella del DECUMANO (più
corto rispetto al Cardo, lungo 350 metri. Orientato il direzione
Nord-Sud, accoglie la proposta espositiva del Paese ospitante, l’Italia.
Presenta piccole piazze, percorsi porticati e terrazze, basandosi sull’aspetto
caratteristico del borgo italiano e gli edifici sono rappresentativi della
penisola, con particolare attenzione alle peculiarità di ogni regione. È sul
Cardo, in prossimità del punto cardinale Nord, che si trova Palazzo Italia, che
assume il ruolo di landmark all’interno dell’area Expo. Nei suoi spazi, le
tradizioni alimentari, i prodotti tipici e la cultura descrivono le
migliori pratiche alimentari d’Italia.) e del CARDO (la via
principale dell’intero sito di Expo Milano 2015 è il Cardo lungo un
chilometro e mezzo, che attraversa il polo espositivo da Est a Ovest. I
padiglioni nazionali degli oltre 130 Paesi partecipanti si affacciano su
entrambi i lati: se circa 60 hanno spazi autonomi, gli altri sono presenti
all’interno di un cluster, nove padiglioni collettivi organizzati secondo
criteri di identità e filiere alimentari. Considerando il tema di Expo Milano
2015, ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’, il decumano ha una funzione
simbolica. Seguendone la direzione, unisce infatti il luogo del consumo del
cibo (la città e in questo caso Milano), con quello della sua produzione, la
campagna lombarda. Il secondo ospita la proposta espositiva dell’Italia.) che con
il loro intrisecarsi teso a rappresentare la figura del pesce, rende
possibile far nuotare ogni visitatore per il pianeta; dove Cardo e Decumano si incontrano
sorge Piazza Italia, il luogo in cui in Paese ospitante incontra il mondo; nel
castrum, il punto in cui Cardo e Decumano si incontravano era il prætorium, che
nelle città diventava il forum, la piazza principale. In questo caso, le due
strade danno vita alla grande piazze centrale di Expo Milano 2015, Piazza
Italia. Simbolicamente, il luogo in cui in Paese ospitante incontra il mondo.
Alle quattro estremità delle due vie principali si trovano invece alcune delle
strutture più importanti del polo espositivo: a Nord la Lake Arena, a Sud
l’Open Air Theater, a Ovest l’Expo Center e a Est la Collina Mediterranea.
Tutti punti di riferimento per i visitatori e, soprattutto, luoghi destinati a
ospitare i più grandi eventi dell’Expo 2015; appena superato l'ingresso ci si presenta il Padiglione Zero (Padiglione 0);
alle 11:30 ci innoltriamo al suo interno: nella sala introduttiva ecco
il vero punto 0 da dove è partito il viaggio dell'evoluzione: una biblioteca enorme costituita da libri che contengono il dna dell'umanità in ogni suo aspetto;
da qui l'uomo inizia quindi la sua avventura di vita attraverso la
pastorizia simboleggiata dalla proiezione sulle pareti del film "Pastorale accidentale", come subito riconosciuto dal mio caro amico
"regista mancato" Gemy, in un film che viene proiettato in alto su tutte le
enormi pareti della grossissima e altissima sala con una cupola nella
parte
alta a costituire il tetto. Come manifesto dalle innumerevoli immagini
simili
che avevano ad oggetto l'agricoltura e la pastorizia, gli unici soggetti
erano
i contadini e gli animali di cui cibarsi e da utilizzare per i lavori
della
terra; vengono così in questo padiglione, mostrate le origini dell'uomo e
la
sua lentissima evoluzione fatta di sacrifici, dolore e lavoro che
costituisce
il punto 0 della sua origine; proseguendo per le sale si può ben
percepire
dall'immagini e modelli rappresentativi come la persona si sviluppa e si
matura
piano, piano fino ad arrivare alla sua massima espressione come
strumento
(tentativo) di gestire la vita vita di tutti i giorni attraverso la
forma
speculativa che da vita alla in una continua trasformazione che porta
verso un predominio dell'industria che genera abitudini di spreco
trascinando l'uomo verso la vittoria dell'economia
che condiziona le menti e le abitudini manifestandosi con il suo più
grande e decisivo strumento di modificazione e decisione sui consumi ed
abitudini a livello mondiale: LA BORSA ECONOMICA;
Usciti
poi da questo padiglione introduttivo all'evento,ci incanaliamo sul
lunghissimo "corso mondiale" che trae origine romana e prende il nome di
DECUMANO; questo apre la strada per tutti i padiglioni e percorrendolo è chiara la grande sfida del pianeta alla biodiversità, evidenziata ancor meglio dal Food and beverage, padiglione che simboleggia la grazia delle persone ad aiutare il prossimo in una concezione slow food che permetesse di far giungere il cibo in tutte le aree del pianeta; a fianco di questo un omaggio alla città che ha offerto la sede all'evento con uno spazio espositivo chiamato "Veneranda fabbrica del duomo di Mlano" il quale illumina il simbolo della città:la Madonnina del duomo. Poi incrociamo subito uno spazio riservato alla grande novità dell'Expo di Milano rispetto ai precedenti a livello mondiale: I CLUSTER, spazi che non vengono raggruppati in padiglioni collettivi secondo criteri geografici come di norma accade all'EXPO, ma secondo identità tematiche e filiere alimentari; questi sono caratterizzati da aree comuni, che sviluppano attraverso
spazi funzionali (mercato, mostra, eventi, degustazioni) la filiera
alimentare. Ogni Paese presente nei Cluster ha uno spazio espositivo
individuale, dove sviluppa una sua propria interpretazione del tema
di Expo Milano 2015. I 3 Cluster individuati per l'evento sono l'uno a fianco dell'altro e si manifestano in: il Cluster del riso, con a fianco il Cluster del cacao e infine il Cluster del caffé. Il primo Cluster che incontriamo è quindi quello del riso:
l’atmosfera della campagna, con i colori e i profumi provenienti dal
mondo agreste, accoglie il visitatore all’interno di questo spazio dove è
presente un paesaggio che ricorda una immensa risaia. Come l’acqua
nelle risaie nasconde e al contempo svela e dà vita, anche il Cluster
nasconde dati e curiosità che si svelano, passo dopo passo, al
visitatore. Versatile e nutriente, il riso è stato uno dei primi cereali
coltivati dall’uomo oltre diecimila anni fa, partendo da una specie
spontanea cinese. Dalle valli della Cina il riso si è diffuso in tutto
il mondo: conoscerne il passato e la miriade di varietà è fondamentale
per apprezzarne il contributo all’arricchimento della biodiversità.
All’interno di un percorso tematico, quindi, il visitatore può
attraversare le tappe della storia del riso intrecciando i racconti
provenienti dai diversi Paesi e approfondendo le innovazioni introdotte
nel corso del tempo. A fianco di tale punto espositivo proseguendo
incontriamo un altro Cluster questa volta riguardante il Cacao e il Cioccolato,
il visitatore ha l’impressione di entrare in una giungla. Il concept
trae infatti ispirazione dai luoghi in cui il cacao viene coltivato: le
piantagioni delle aree tropicali e subtropicali. Le facciate degli
edifici sono realizzate in un tessuto leggero e chiaro che si apre
lasciando in vista i rivestimenti interni: una metafora della necessità
di proteggere un prodotto prezioso e aromatico come il cacao. Il Cluster
del Cacao e del Cioccolato accoglie nello spazio comune una serie di
pali di diverse altezze e forme, metafora degli alberi sotto i quali
il cacao cresce. L’atmosfera è quella densa e accogliente di una
foresta, dove la luce penetra dalle chiome degli alberi e si diffonde
tra i padiglioni. Continuando il cammino immediato è l'incontro con il
terzo cluster consecutivo riguardante il caffé:
le immense piantagioni di caffè distese all’ombra delle foreste
tropicali in Africa e in America Centrale hanno ispirato il progetto del
Cluster del Caffè. L’architettura degli spazi richiama infatti i rami
più alti degli alberi all’ombra dei quali crescono le piante di caffè,
mentre i padiglioni sono una metafora dei loro tronchi.I toni caldi e i
colori naturali che caratterizzano l’ambiente cambiano in base alla luce
che filtra dall’esterno attraverso la copertura, influendo sulla
percezione dello spazio e dando al visitatore l’illusione di trovarsi
proprio in una foresta.Il Cluster del Caffè è curato da illycaffè,
official coffee partner di Expo Milano 2015, che porta in questo
progetto le conoscenze, l’esperienza e le relazioni maturate in oltre
ottant’anni di storia. La ricerca dell’eccellenza, la passione,
l’innovazione e l’orientamento allo sviluppo sostenibile di illycaffè
sono i motori dell’iniziativa. Proseguendo la marcia in questo grandissimo corso mondiale, affianchiamo il primo Padiglione nazionale: l'Azerbaijan con a fianco il susseguirsi del padiglione degli Emirati Arabi Uniti, del Kasakistan, della Gran Bretagna, dell'Ungheria, della Spagna e il suo tipico interno, il padiglione della Romania, del Messico ed il Fruit Food district il super mercato del futuro che va ad incrociare il CARDO dell'Expo; nel punto d'incrocio ci appaiono in lontananza i due simboli della tappa Milanese del tour mondiale Expo: il Palazzo Italia e l'Abero della Vita. Mettendo in programma di passare dopo a far visita all'italia, punta del Cardo, procediamo in direzione della Slovenia per poi arrivare al verde naturale dell'Austria e proseguire verso la particolarità strutturale e la complessità visiva interna del gran palazzo Cile in cui si racconta la storia attraverso video filmati e foto in altissima risoluzione; arriviamo proseguendo, ad uno stato a me completamente sconosciuto e che però come mostrerà il futuro, sarà toccante nelle esperienze di Gemy: l'Iran. Proseguendo raggiungiamo un altro cluster: quello dei cereali e tuberi. Procediamo oltre vicini alla punta in riferimento della bocca del pesce in prossimità del Marocco dove ammiriamo dei balli tipici di questo popolo all'esterno del padiglione; finito lo spettacolo, ci accingiamo all'ingresso del padiglione ad ammirare le tipicità di un popolo assai diverso da quello a cui facciamo parte; continuano al padiglione accanto entriamo nel Quatar dove troviamo un'altra manifestazione di quello che è il simbolo della rassegna mondiale: l'albero illuminato da mille colori;
proseguiamo poi per il padiglione successivo che può considerarsi come
lo sponsor principale insieme alla Coca Cola dell'evento l'azienda Mc
Donalds; poi ecco apparire l'alta sfera illuminata dai mille colori del Padiglione del Turkmenistan; ci
stiamo avvicinando alla punta del muso del "pesce Expo" e raggiungiamo
allora all'ultimo padiglione del lato della mappa sto seguendo (dal
momento che il geografo Gemy è contrario a seguire la mappa)
raggiungendo il padiglione dell'Indonesia;
28-07-2015 ci
inseriamo così poi subito nel primo padiglione presente sul fianco
laterale del nostro cammino entrati nel decumano dopo essere usciti dal
padiglione 0;l'rlanda è così la prima meta mondiale con il suo tipico padiglione immerso nel verde che accoglie con la sua natura Vip e meno Vip, persone comuni e chi viene sopraelevato dalla massa; poi si passa da una parte all'altra del mondo arrivando prima in Nepal e poi in Sudan; il suo profumo attira tutti in quanto si presenta come il simbolo della più grande golosità del pianeta: la cioccolata ed il padiglione è quello del belgio;
superate le gustose prelibatezze al cioccolato di questa Nazione, ci
addentriamo per una nazione che è conosciuta per tutti i film di guerra
che sono stati girati sul suo povero suolo martoriato dalle guerre:
siamo in Vietnam! Un loro tipico spettacolo subito adombra il passato e lancia ad un diverso presente;
per la prima volta i Paesi non vengono raggruppati in padiglioni
collettivi secondo criteri geografici, ma secondo identità tematiche e
filiere alimentari. In questo modo il Tema Nutrire il Pianeta, Energia
per la Vita viene trattato in modo diffuso rendendo concreto lo spirito
di questi spazi che è proprio teso alla condivisione, al dialogo e
all’interazione reciproca. Proseguendo ecco l'incontro con il padiglione dell'Azerbaigian con tutta la complessità di un Paese crocevia tra Oriente e Occidente; il padiglione degli Emirati Arabi Uniti tra
le dune del deserto per scoprire l’importanza di acqua e datteri, verso
Dubai 2020; seguendo la scia nella parte destra che ci conduce alla
testa del "pesce Expo", incontriamo il primo spazio riservato alle pile
di energia del meccanismo EXPO costituite dagli sponsor delle grandi
multinazionali, la prima delle quali è Franciacorta, l’Official
Sparkling Wine dell’Esposizione Universale che è protagonista di ogni
evento ufficiale e non solo. E' stata infatti realizzata una serie di
attività ed eventi, sia a Milano che in Franciacorta, per far conoscere
ai visitatori il vino e il territorio. Incentivare il turismo in
Franciacorta e promuovere una terra ricca di storia, tradizioni ed
eccellenze enogastronomiche sono stati gli obiettivi principali di
Franciacorta per il semestre della manifestazione; il successivo
padiglione è stato quello dell'Kazakhstan; un viaggio virtuale ad Astana in attesa di Expo 2017; poi subito voliamo in Inghilterra dove
viene toccato un tema molto particolare: seguire il ronzio di un’ape è
più facile di quanto si pensi. Era difficile poi resistere all’intenso
profumo di cannella proveniente dal Padiglione dell’Ungheria, che incuriosiva i visitatori con un dolce tipico della tradizione;addentrarci nel Padiglione dell'Ungheria vediamo
come questo dia da molto risalto alla musica e all'arte pittorica viste
sotto il loro aspetto storico all'interno del paese; proseguendo il Padiglione della Spagnaaccoglieva
i visitatori in una struttura ispirata a una serra, con una doppia
navata che voleva rappresentare l’equilibrio tra l’innovazione e la
tradizione. Gli spazi erano accoglienti e comprendevano aree all’aperto,
portici rivestiti di sughero, e dettagli ricoperti in sparto (erba
mediterranea) e legno. Al piano terra, un pavimento di dekton
(superficie innovativa) con il disegno del genoma del pomodoro
accoglieva i visitatori all’inizio del loro viaggio; facendo un salto
all'altro per il mondo ecco immergerci nella tradizione rumena che si
mostra in una struttura semplice, ma ricca di significato per un Paese
giovane e dalle grandi potenzialità; ecco poi come un susseguirsi di meravigliose immagini di uno stupendo racconto ci guidino al successivo padiglione della Romania; superato il padiglione della Romania, deviamo dal Decumano dirigendoci verso il Future food district dove
ci informiamo di quello che potrà diventare la nostra alimentazione
quotidiana se seguirà il passo dei nostri tempi; ritornati verso il
Decumano, ci inoltriamo verso il successivo Padiglione del Messico dove abbiamo la grande fortuna di incontrare Alberto e Marco che ce lo fanno vivere a fondo nel migliore dei modi. Continuando con la sera che avanza, ecco giungere al centro dell'Expo, piazza Italia dove incontriamo e ascoltiamo il concerto della banda musicale della polizia di stato;
qui ci troviamo al centro dell'Expo e vediamo per la prima volta la via
Italia con in una sua estremità la Fontana della vita che viene a manifestarsi nell'intersezione con il Decumano costituita dal Cardo che
rappresenta la via che enfatizza la moda e il lusso italiani. Abbiamo
la pronta idea così di fare un giro per il Cardo andando a vedere il
palazzo Italia per poi concludere la giornata dopo cena con lo
spettacolo notturno dell'Albero della vita presente lì difronte. Gli
edifici temporanei del Cardo che si affacciano sull’asse omonimo, un
viale pavimentato largo 35 metri e lungo 325 metri che congiunge la
Piazza d’Acqua a Nord con la piazza della Via d’Acqua a Sud, sono
progettati
con un sistema strutturale “a secco” per essere “smontati” al termine
dell’evento e ricollocati in altra sede. Il concept di Nemesi per gli
edifici
del Cardo si basa sull’idea del Borgo Italiano, formato da volumi
giustapposti
a piccole piazze, terrazze e percorsi porticati. Composizioni
geometriche
differenti, talune a sbalzo, si susseguono incastrandosi tra loro come a
dar
vita a un grande mosaico in cui ogni pezzo ha una propria autonomia e
identità
progettuale. Al piano terra e al primo piano sono previste le
“piazzette”
generate dalle alternanze dei volumi architettonici. Gli edifici del
Cardo sono
rappresentativi del territorio italiano ed in particolare delle regioni,
che
qui trovano la loro sede di rappresentanza ed espositiva. Di fronte a
Palazzo
Italia, nel Cardo nord, sono stati riservati spazi istituzionali,
espositivi e
di rappresentanza per il padiglione dell’Unione Europea, evidenziando in
modo
simbolico la stretta relazione tra Italia ed Europa. Gli edifici del
Cardo
comprendono: padiglione Unione Europea, spazi espositivi, per eventi, di
rappresentanza, per la ristorazione, terrazze eventi. Il giro per il
Cardo scrutiamo quelle tipicità delle regioni italiane che rendono
grande l'Italia nel mondo ed ecco uno spazio al Trentino Alto Adige che si mostra in tutta la sua filiera produttiva; poi ai padroni di casa della Lombardia; l'Emilia Romagna che promuove tutto il suo territorio sopratutto per i servizi che offre tesi ad offrire un ottimo servizio di balneazione; infine andiamo a vedere il Palazzo Italia che ci mostra tutte le bellezze e la forza culturale impressa nel territorio italiano.
Infine con l'arrivo della notte ecco per concludere nel migliore dei
modi questo secondo giorno immersi nel "pesce Expo", andare presso lo spettacolo notturno dell'Albero della vita dopo
il quale il caso, la fortuna o la sorte hanno voluto che si presentasse
l'opportunità di chiudere questa seconda giornata con la banda musicale della polizia di stato alla quale è seguito dopo cena il live di Elisa al teatro Open Air lungo il Cardo. Stanchi ma pieni di soddisfazione per questa nostra prima "giornata per il mondo", ci muoviamo per riposare verso l'hotel.
29-07-2015
Svegiata
tutta la troupe di "Castelo" e consapevole che questa è l'ultima
giornata del loro bellissimo sogno in giro per il mondo, si appresta a
fare subito colazione in hotel e ripartire alla volta di Piazza Italia
dove entrano immediatamente in Slovenia all'ingresso della quale un ballo tipico sloveno ci immerge nel migliore dei modi in questo mondo; entrando nel padiglione notiamo come venga messo in risalto l'aria pulita generata dal rispetto per l'ambiente e la natura incontaminata in cui nascono forme d'arte da riferimento mondiali; a seguire ci immergiamo poi nel "pianeta del verde"dell'Austria
in cui c'è la riproduzione del microclima di un bosco austriaco. Ai
visitatori è proposta l’esplorazione di uno spazio che, in assenza di
climatizzazione, viene raffreddato dal naturale effetto rinfrescante
della evapotraspirazione delle piante offrendo nel migliore dei modi un
clima sano e rigenerante.
Cirque du soleil e il loro spettacolo "Alla Vita"
Il 31-10-2015 si è tenuta la cerimonia di chiusura dell'Esposizione universale. Uno spettacolo globale che rimarrà per sempre alla storia lasciano tracce indelebili nella Milano moderna.
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giovedì 26 gennaio 2017
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