28-08-2016 PERCORSO TRA ARCHITETTURA E MUSICA NEI LUOGHI INUSUALI DELLA CITTA'
Reeko e Frank arrivano in piazza di sotto dove c’è la partenza per un giro intorno alle mura della città insieme a degli architetti che mostrano ai presenti i luoghi meno conosciuti ed in ombra ai cittadini raccontandone la loro storia; dei nuovi ritrovamenti nel centro antico hanno portato alla
localizzazione topografica di Tifernum Tiberinum e la sua identificazione con l’attuale Città di Castello si è basata finora su elementi non sufficientemente significativi. È Plinio il Giovane la fonte antica più ricca di notizie sull'antico municipium di Tifernum Tiberinum; lo scrittore era patronus della città e possedeva molte proprietà nel territorio tifernate. Limitate sono anche le notizie relative ai rinvenimenti archeologici, riferite principalmente da storici locali come il Muzi o il Magherini Graziani. È infatti venuta alla luce una struttura di forma ellissoidale, definita da due muri in opera a sacco, divisi da un’intercapedine, e con il paramento esterno in opera vittata; è stato individuato l’ingresso orientale che presenta la parete destra realizzata in opus reticulatum e testate in laterizio, quasi integralmente conservata; la parete sinistra è invece leggibile solo a livello di fondazione. Il muro è lungo m. 14, e largo m. 1,15. Per l’asse maggiore si può ipotizzare una lunghezza di m. 64; per l’asse minore una larghezza di m. 45 ca. Tra l’anello e i due muri dell’ingresso sono rispettivamente quattro e tre gradini, sempre in arenaria. La partenza del tour è ai Giardini del Cassero davanti al Duomo, ma ce la siamo persa. Perciò seguiamo la piantina del volantino che abbiamo, per cercare di incrociare gli altri concittadini che hanno formato un gruppo di persone guidato ed istruito da degli architetti ed accompagnato da dei musicisti con flauti e clarinetto che accompagnavano l'inizio e la fine della narrazione nei vari luoghi. Per meglio approfondire ed accrescere il sapere dell'origine della città chiediamo innanzi tutto consiglio a mamma Wiki: l'insediamento originario fu fondato dagli Umbri sulla riva sinistra del Tevere in prossimità del territorio assoggettato al controllo degli Etruschi; a partire dal III secolo a.C., a causa dell'espansione romana, la città fu federata di Roma e, successivamente, fu inserita nella Regio VI Umbria. Dal I secolo a.C. divenne municipio romano, di cui patrono più illustre fu Gaio Plinio Cecilio Secondo, detto Plinio il Giovane, il quale, secondo quanto affermato in una sua lettera, fece erigere un tempio, ultimato nel 103 o 104, di cui non si conosce la collocazione. Certamente, la gens Plinia possedeva vasti latifondi nelle vicinanze della città ed una villa è più volte ricordata dallo stesso Plinio il Giovane, nelle sue lettere; gli scavi operati dall'Università di Perugia in collaborazione con l'Università di Alicante, in località Colle Plinio nel comune di San Giustino, hanno permesso di individuare la collocazione della villa di Plinio il Giovane. La città fu chiamata Tifernum Tiberinum dai Romani, al fine di distinguerla dall'omonimo insediamento posto sul Metauro, Tifernum Metaurense, e sembra che assunse una discreta rilevanza visto che è citata anche da Plinio il Vecchio. Non è possibile, però, ricostruire con certezza la struttura urbanistica della città romana; sicuramente, però, la parte più antica della città corrisponde alla zona sud, dove, nel quartiere denominato Mattonata, sono stati rinvenuti alcuni mosaici, resti di strutture idrauliche e una porzione di muro di quello che con ogni probabilità doveva essere un anfiteatro; come mostra il sito a fianco della sede operativa comunale localizzata presso la vecchia sede della scuola superiore Fucini costituito da delle insenature in pietra dove una volta costituiva unpunto di sorveglianza dalle mura. Ci addentriamo allora per il centro di San Giacomo fino arrivare aigiardini vicino alla biblioteca. Uscendo lungo la strada, ci inoltriamo presso i parcheggi vicini fuori dalle mura e ci viene detto che una volta era presente una strada che portava all'interno della cittàdall'angolo eserno della delineazione rettangolare del parcheggio più vicina alle mura e al liceo; di questa viene raccontata la storia politico-sociale -architettonica della città da cui siamo informati che originariamente questa era costituita da 7 Torrioni di cui il più conosciuto è il "Torrione" sopra al corso spesso utilizzato anche oltre che per incontri politico-istituzionali e per feste private ad alcune delle quali ho partecipato io stesso; abbiamo così continuato il percorso addentrandoci per le vie della città fino a raggiungere il Torrione più conosciuto dove siamo entrati; vicino ad esso siamo scesi prima anche in un altro Torrione soprannominato "Della Botte" usato per la conservazione del legname per ardere. Ma questa sarà la fine del viaggio; ora facciamo un balzo indietro e avviamoci ai giardini a fianco della biblioteca presso cui siamo entrati per l'esistenza di una insenatura in pietra usata come stalla per il bestiame; proseguendo lungo la strada principale si supera allora la biblioteca in direzione della piazza lungo le mura esterne, quando improvvisamente la guida si ferma indicandoci un punto in un angolo che era stato ricoperto ad incastro in un secondo momento con delle pietre; nel medioevo in quel punto era presente un'altra porta di accesso alla città poi murata situata all'esternopresso i parcheggi lungo la strada dopo il liceo classico; la strada s'inseriva all'interno delle mura portando al rione di San Giacomo. Proseguendo verso la "piazza dei pulman" ci addentriamo per i vicoli del centro fino ad arrivare al Torrione di via Gramsci entrando prima di questo in un altro Torrione più piccolo, che non ne conoscevo prima neppure l'esistenza chiamato "Torrione della Botte" dove una volta era utilizzato per la conservazione della legna da ardere; si arriva a conclusione del tour all'interno del Torrione in via Gramsci che è stato ricostruito e mantenuto nel tempo da un privato che si mette a raccontare la sua storia originaria e l'utilizzo nel medioevo mostrando tutti i suoi storici aspetti e anche il ritrovamento e la messa al pubblico di una galleria nascosta che è stata aperta da poco che non avevo mai visto; la composizione strutturale-territoriale di Città di Castello segue le basi tipiche dei borghi limitrofi come a San Giustino Cospaia caratterizzata da una struttura di difesa muraria nel suo perimetro; si continua il tour evidenziando le particolarità tipiche della struttura comel'esistenza originariamente di una scala a chiocciola per salire al piano superiore; salendo con un ascensore infine si conclude il tour con un aperitivo nella sala superiore; usciti all'esterno e mettendoci a chiacchiere insieme al Fonta e a "Mattia il ricercatore"con l'amico e fido compare di viaggio, ci incuneamo in un vicolo davanti all'ingresso del Torrione dove ammiriamo una splendida statua composta da una testa di cavallo mai vista prima appesa in alto sul muro di una casa. Osservare, spesso è assai difficile ma incominciare a farlo apre poi nuovi mondi prima inimmaginabili.
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domenica 28 agosto 2016
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