5 GIORNI A BERLINO (02-07 - AGOSTO 2013)
Partiti alle 9:00 da casa, Reeko e Frank dopo un lieto sonno, si
dirigono verso la casa del loro inseparabile compagno di viaggio
ricordando i tempi dello Sziget 2010; questa volta invece non ci sarà un
concerto come meta da raggiungere, ma sarà la visita alla "capitale
d'Europa"con tanto di settimana in cui la popolazione di Berlino
innalzerà al cielo l'amata birra a farla da padrona..
Alle 9:30 i due
"Martinelli giramondo"si ritrovano sotto casa Fru dove Gemy si
precipita subito nel giardino dove saluta la famiglia e il suo
cagnolino-one Freddy.Con la mia macchina e con Gemy al suo interno, il
trio da viaggio parte alla volta del aeroporto di Firenze. Per la strada
l'arguto mio Folle compagno pur sentendosi sicuro di averlo segnato nei
certificati per il volo, telefona per costatare che all'aereoporto sia
tutto apposto per far salire una carrozzina nell'aereo; la prontezza
della chiamata di Gemy, ecco che mette subito in luce come all'aeroporto
nessuno si era accorto di quel segno!! Con le garanzie che sarebbe
stato subito preparato tutto, ci dirigiamo ai parcheggi dell'aereo
porto; parcheggiamo la macchina nella zona a pagamento e ci dirigiamo
verso la sala d'aspetto; all'ingresso mi si presenta un giovane ragazzo
siciliano chiamato Antonio; mi conduce in una grandissima sala d'attesa
dell'aeroporto dove aspetto in sua compagnia gli altri; ci facciamo così
insieme 2 chiacchiere di conoscenza con le quali mi racconta di
conoscere bene Città di Castello visto che è andato a fare il militare a
Spoleto, ma di non esserci mai stato fisicamente; da bravo cittadino
biturgense l'ho subito tranquillizzato dicendogli di non rammaricarsi di
questo perché non si è perso niente; dopo una 15-ina di minuti ecco le
mie due fedeli spalle a ricomporre il gruppo da viaggio. Insieme siamo
stati condotti nella "gru-mobile" a fianco dell'aereo e una volta
arrivati al portellone d'ingresso, automaticamente la parte difronte del
piccolo camion ha iniziato ad innalzarsi fino ad equipararsi
all'ingresso dell'aereo dove con un ponte di metallo è stato collegato
aereo e pulmino per farmi entrare; sono poi passato autonomamente sul
seggiolino verso il vetro come i regolamenti prevedono e alle 14:00
siamo partiti dalla città di Dante (Firenze) alla volta della "capitale
d'Europa". Volo senza alcun problema e alle 15:30 siamo scesi ed entrati
presso una sala di attesa; mi si presenta un'inserviente cicciottella
he non mi si schiodava nemmeno un attimo di dosso ed io non sono
riuscito in alcun modo a schiodarmela via lontano seminandola visto che
mi si era attaccata come una sorta di zecca sulla pelle dei
cani; cercando un suo buon utilizzo, gli abbiamo alla fine chiesto la
possibilità di poter salire in un taxi; ci ha condotti così subito in un
lungo marciapiede dove c'erano una marea di "yellow cars" poste l'una
in fila all'altra aspettando gente da portare presso i luoghi richiesti;
c'era anche un vigile che gestiva tutta la gente che voleva salire: è
stato proprio questo che ci ha immediatamente avvisato di aspettare
perché aveva già chiamato un veicolo per le mie esigenze; così dopo 10
minuti si presenta un furgoncino bianco dove con estrema disinvoltura
entro dentro con la carrozzina per intero e mi metto comodo come fanno
mettendosi seduti, anche i miei due compagni; siamo arrivati in breve
all'hotel Panorama presso Adenauer Platz; ci avevano assegnato una
camera al 4° piano ma saliti ed entrati dentro ci siamo accorti di due
inconvenienti che subito ci hanno tolto tutta la contentezza per essere
arrivati fin li: 1. c'era un caldo infernale vista l'altezza della
stanza che era strutturata da dei grossi finestroni la luce dei quali
era solamente affievolita da dei tendoni in stoffa. 2. non passavo al
bagno dalla porta di questo. L'unica soluzione è stata così quella di
cambiare stanza; ci hanno spedito dal 4 al piano -2 = almeno non ci
batteva il sole!! Tuttavia nella porta del bagno non ci passavo pure
qui. Adeguarsi è la prima regola del bravo disabile e così ho fatto.
Una
volta sistemato tutto, siamo subito usciti andando a fare spesa allo
Schwink il super mercato difronte l'albergo prendendo qualcosa per
mangiare in stanza; ecco come le personalità di due diverse generazioni
cadono in contrasto in base ai gusti delle scelte di ciò che è stato
preso: GEMY E REEKO le Frikadellen: le tipiche polpettine tedesche, da
bravi turisti e FRANK il panino con la mortadella: da consueto italiano
che non esce molto di casa. Terminata la merendina tedesca, o meglio "in
Germania"visto quello che ha preso mio padre, siamo usciti dall'albergo
e abbiamo preso il primo bus.
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