venerdì 6 luglio 2018

IL FOLLE: LA GENESI


Il Folle può essere considerato semplicemente quella persona con problemi mentali, e quindi comandata dall’irrazionalità; ma un’altra interpretazione di “FOLLE” può essere rivolta anche all’artista, a quell’uomo pieno di estro e ispirazione creativa, il cosiddetto “GENIO” e purtroppo (fortunatamente) comandato anch’esso dal caos e dall’irrazionalità.


Il mondo che nasce da queste particolari forme di energia è un mondo caotico, dove regna sovrana la creatività artistica. Follia è quindi una visione nuova di concepire l'Esistenza che può nascere sia da cause rivoluzionare sulla concezione e considerazione di particolari aspetti, sia da cause devastanti e obbligate che necessitano una reazione (il caso di del Folle Federico in Reeko); la Genialità e la Follia nel comportamento di risoluzione di problematiche specifiche, non sono altro che gli effetti della stessa causa: IL MODO DI GUARDARE CON UNA'ALTRA PROSPETTIVA, CON OCCHI DIVERSI. E' proprio questo personaggio misterioso o meglio, FUORI DAL COMUNE, che nella società moderna si riferisce solo ad una persona con dee pazzesche e comunque senza senso o irraggiungibili, e che perciò deve essere isolato oppure segregato, che io Reeko, dopo l’incidente automobilistico che mi ha condizionato perennemente e per tutta la mia vita, ho dovuto creare vie di fuga diverse dalla prospettiva che mi si confaceva innanzi fino a quel momento,  rendendomi “FOLLE”. Come ho fatto e cosa faccio ora in particolare? Io Reeko, il Folle Federico evoluto, rappresento chi “VIVE DENTRO SE STESSO E DI SE STESSO” ma NON IN SENSO EGOISTICO MA OBBLIGATO PER NATURA DELLE VICENDE CHE LO HANNO COLPITO NELLA VITA. Questo atteggiamento e quindi la sua Follia stessa, nasce da UNA REAZIONE con cui si esce dalla situazione che riguarda una persona in particolare, nel rispetto degli obblighi civili, IN MANIERA DIVERSA MA IMPERMEATA NELLA LEGGE E NELLE CONSUETUDINI RELIGIOSO-MORALI: OTTIMIZZANDOCI IN RAPPORTO ALLA SITUAZIONE CHE CI RIGUARDA. Come ho fatto a fare tutto ciò e cosa faccio adesso nello specifico? Quando nel sito si parla di “Folle” scritto ogni volta con la lettera maiuscola per evidenziare e qualificare la diversa azione che riesce a mettere in atto attraverso cui riesce ad “ANDARE OLTRE” la consuetudine rettilinea e matematica dell’esistenza, si definisce di chi riesce ad andare avanti ANDANDO OLTRE CON BASI DIVERSE  DAL NORMALE, DAL COMUNE E CONSUETO AGIRE QUOTIDIANO, ma in senso positivo e non negativo come quello del degente in un ospedale psichiatrico o una persona affetta da schizofrenia con allucinazioni o simili. Questa è la mia intenzione nel sito presente: trattare la Follia s di un piano sociale e morale. Se la Follia potrebbe essere definita come la sovrapposizione della nostra parte istintuale su quella razionale, il comportamento di un Folle non potrebbe essere soltanto quello che noi tutti possediamo nel nostro inconscio? Si direbbe Reeko, ma bisogna avere le giuste basi per comprenderlo e per poterlo usare a nostro vantaggio. E' proprio qui che Federico ha dotato la sua parte inconscia in Reeko, di 3 EFFICACI STRUMENTI PER POTERLO FARE ANDANDO AVANTI per l'appunto. Federico grazie a questo, è riuscito a farsi delle domande interiori che gli hanno permesso di CREARE UNA PROPRIA PERFEZIONE INTRINSECA attraverso degli IDONEI MEZZI DA UTILIZZARE IN DIFESA DELLE INSIDIE DELLA VITA. Con tale senso, in generale ogni artista che riesce a tirar fuori le proprie emozioni e le proprie sensazioni in modo anche confusionale e disorganizzato, può essere considerato "Folle"; oppure quando una persona si definisce "Follemente innamorata" ai nostri occhi è perché è guidata da un comportamento illogico, o meglio ancora attraverso cui riesce ad "ANDARE OLTRE" la normalità delle circostanze usuali facendosi guidare completamente dal suo lato interiore e subconscio su strade completamente "ancora vergini" all'azione che esercita una persona normalmente.

Il Folle può essere considerato semplicemente quella persona con problemi mentali, e quindi comandata dall’irrazionale; ma un’altra interpretazione di “FOLLE” può essere rivolta all’artista, a quell’uomo pieno di estro e ispirazione creativa, il cosiddetto “GENIO” e purtroppo (fortunatamente) comandato anch’esso dal caos e dall’irrazionalità. Il mondo che nasce da queste particolari forme di energia, è un mondo caotico, dove regna sovrana la creatività artistica. Follia è quindi una visione nuova di concepire l'Esistenza che può nascere sia da cause rivoluzionare sulla concezione e considerazione di particolari aspetti, sia da cause devastanti e obbligate che necessitano una reazione (il caso di del Folle Federico in Reeko); la Genialità e la Follia nel comportamento di risoluzione di problematiche specifiche, non sono altro che gli effetti della stessa causa: IL MODO DI GUARDARE CON UNA'ALTRA PROSPETTIVA, CON OCCHI DIVERSI. E' proprio questo personaggio misterioso o meglio, FUORI DAL COMUNE, che nella società moderna si riferisce solo ad una persona con dee pazzesche e comunque senza senso o irraggiungibili, e che perciò deve essere isolato oppure segregato, che io Reeko, dopo l’incidente automobilistico che mi ha condizionato perennemente e per tutta la mia vita, ho dovuto creare vie di fuga diverse dalla prospettiva che mi si confaceva innanzi fino a quel momento,  rendendomi “FOLLE”. Come ho fatto e cosa faccio ora in particolare? Io Reeko, il FOLLE FEDERICO EVOLUTO, rappresento chi “VIVE DENTRO SE STESSO E DI SE STESSO” ma NON IN SENSO EGOISTICO MA OBBLIGATO PER NATURA DELLE VICENDE CHE LO HANNO COLPITO NELLA VITA. Questo atteggiamento e quindi la sua Follia stessa, nasce da UNA REAZIONE con cui si esce dalla situazione che riguarda una persona in particolare, nel rispetto degli obblighi civili, IN MANIERA DIVERSA MA IMPERMEATA NELLA LEGGE E NELLE CONSUETUDINI RELIGIOSO-MORALI: OTTIMIZZANDOCI IN RAPPORTO ALLA SITUAZIONE CHE CI RIGUARDA. Come ho fatto a fare tutto ciò e cosa faccio adesso nello specifico? Quando nel sito si parla di “Folle” scritto ogni volta con la lettera maiuscola per evidenziare e qualificare la diversa azione che riesce a mettere in atto attraverso cui riesce ad “ANDARE OLTRE” la consuetudine rettilinea e matematica dell’esistenza, si definisce di chi riesce ad andare avanti ANDANDO OLTRE CON BASI DIVERSE  DAL NORMALE, DAL COMUNE E CONSUETO AGIRE QUOTIDIANO, ma in senso positivo e non negativo come quello del degente in un ospedale psichiatrico o una persona affetta da schizofrenia con allucinazioni o simili. Questa è la mia intenzione nel sito presente: trattare la Follia s di un piano sociale e morale. Se la Follia potrebbe essere definita come la sovrapposizione della nostra parte istintuale su quella razionale, il comportamento di un Folle non potrebbe essere soltanto quello che noi tutti possediamo nel nostro inconscio? Si direbbe Reeko, ma bisogna avere le giuste basi per comprenderlo e per poterlo usare a nostro vantaggio. E' proprio qui che Federico ha dotato la sua parte inconscia in Reeko, di 3 EFFICACI STRUMENTI PER POTERLO FARE ANDANDO AVANTI per l'appunto. Federico grazie a questo, è riuscito a farsi delle domande interiori che gli hanno permesso di CREARE UNA PROPRIA PERFEZIONE INTRINSECA attraverso degli IDONEI MEZZI DA UTILIZZARE IN DIFESA DELLE INSIDIE DELLA VITA.
In tale senso, ogni persona che riesce a tirar fuori le proprie emozioni e le proprie sensazioni in modo anche confusionale e disorganizzato, può essere considerata "Folle" quando riesce ad esprimerle visionando una forma artistica; oppure quando una persona si definisce "Follemente innamorata" ai nostri occhi è perché è guidata da un comportamento illogico, o meglio ancora attraverso cui riesce ad "ANDARE OLTRE" la normalità delle circostanze usuali di vita, facendosi guidare completamente dal suo lato interiore e subconscio su strade "ancora totalmente vergini" all'azione che esercita una persona normalmente.
Allora se la Follia ci aiuta ad affrontare il nostro io, riuscendo a creare quello stimolo più opportuno in grado di tirarci fuori la parte più creativa di noi stessi, perché non accoglierla come parte fondamentale della nostra personalità? Nella prospettiva moderna il Folle non è affatto visto come colui che manifesta in pieno la propria "PERSONALITA' POSITIVA", ma rappresenta un individuo da isolare perché possiede idee e modi d fare non comuni e che non si conoscono ancora perché fuori da ogni norma comune; spesso tali individui di fatto vengono poste ai margini della società e lasciate sole nella loro Follia; tuttavia per capire il Folle che esprime una realtà che agli occhi di persone "normali" può apparire "distorta", bisognerebbe considerare soltanto che questa non è una visione comune. Luigi Pirandello nello specifico analizzò il tema della Follia sotto molti aspetti, e non a caso sua moglie soffriva di "malattia mentale": ciò non significa che un Folle deve essere pazzo prima di incrociare il suo spirito di Follia, ma come accaduto Federico con l'incidente stradale, un FATTO RIVOLUZIONARIO E ALLA RADICE DELLA NOSTRA PERSONALITA', sembra doverci essere per far scaturire una DIVERSITA' D'AZIONE CHE RIESCA AD "ANDARE OLTRE" AL COMUNE come un fiammifero che riesca a far scaturire un incendio in un bosco. Nietzsche, in "LA GAIA SCIENZA" fa comparire il Folle come un profeta di una realtà che non tutti gli uomini riescono ad accettare, il quale riesce ad "ANDARE OLTRE" LA CONSUETA ROUTINE DI VITA, ANNUNCIANDO "LA MORTE DI DIO". Questa non è che l'espressione dei valori della civiltà greco-occidentale basati sulla negazione degli istinti vitali e naturali e sull'affermazione dell'ascetismo e del distacco della realtà umana. Per Nietzsche, Dio è sostanzialmente il simbolo di ogni prospettiva oltremondana e la personificazione delle certezze ultime dell'umanità, ovvero di tutte le credenze metafisiche e religiose pensate per dare un "senso"e ordine alla vita. Dio e l'oltremondo hanno rappresentato una fuga dalla vita e una rivolta contro questo mondo. A tutto questo Nietzsche contrappone la propria accettazione dionisiaca della vita: l'immagine di un cosmo ordinato è solamente una costruzione della nostra mente, realizzata per sopportare la durezza dell'esistenza. Di fronte ad una realtà che risulta contraddittoria, gli uomini hanno così dovuto convincersi che il mondo è qualcosa di illogico e provvidenziale. Il poeta è quindi un'anima elevata che riesce a trasformare "il fango in oro", sosteneva nella sua poetica Luigi Pirandello; questo perché attraverso un modo diverso di agire, quello poetico, egli riusciva a mettere in evidenza i tasselli in ombra della vita dandone risalto e luce attraverso la poesia. Tuttavia la poesia non ha fini né morali, né divulgazione della verità, né insegnamento: "la poesia non ha altro scopo che se stessa" onde poterci però avviare lo spirito verso IL FOLLE CAMMINO grazie a cui possiamo raggiungere una personale FELICITA' INTERIORE VERSO UN COMPLETAMENTO ULTIMO DI NOI STESSI.pervenendo ad un personale STATO DI FELICITA' INTERIORE CHE POSSA RENDERCI PIENI NEL CAMMINO INTRAPRESO.

Chi è allora questo personaggio misterioso che nella società moderna si riferisce solo ad una persona con idee pazzesche e comunque senza senso od irraggiungibili? Io Reeko, dopo l'incidente automobilistico che mi ha condizionato perennemente nella vita, ho dovuto rendermi "Folle"...Come ho fatto e cosa faccio? Il Folle è chi "VIVE DI SE STESSO"ma non in senso egoistico ma obbligato per la natura delle vicende nella propria vita. Quando si parla di "folle" ci viene subito in mente la figura del degente in un ospedale psichiatrico ouna persoan affetta da schizofrenia con tanto di allucinazioni o simili; il mio caso non è nessuno di questi e vorrei invece trattare della Follia in un piano sociale e morale. Se la follia potrebbe essere definita come la sovrapposizione della nostra parte istintuale su quella razionale, il comportamento di un Folle non potrebbe essere soltanto quello che noi tutti possediamo nel nostro inconscio? Allora l’artista, che riesce a tirar fuori le proprie emozioni e le proprie sensazioni in modo anche confusionale e disorganizzato, non potrebbe essere definito folle? Oppure quando una persona si definisce “follemente innamorata” ai nostri occhi non appare guidata da un comportamento illogico, bensì fantastico. Allora se la Follia ci aiuta ad affrontare il nostro io, e ci aiuta a tirar fuori la parte più creativa di noi stessi, perché non accoglierla come parte fondamentale della nostra personalità? Nella prospettiva moderna il Folle non è affatto visto come colui che manifesta la propria personalità, ma come un individuo da isolare, e viene posto ai margini della società; tuttavia per capire il Folle che esprime una realtà che agli occhi di persone “normali” può apparire “distorta”, bisognerebbe considerare soltanto che questa non è una visione comune. Luigi Pirandello, analizzò il tema della Follia sotto molti aspetti, e non a caso sua moglie soffriva di “malattia mentale”, riuscì a capire ad analizzare il ruolo del Folle come l’unico capace di capire la funzione delle maschere. Nietzsche, in “La gaia scienza” fa comparire il Folle come un profeta di una realtà che non tutti gli uomini riescono ad accettare. Ma lo stesso Nietzsche soffriva di “follia”. Van Gogh in seguito a un attacco di follia si tagliò il lobo dell’orecchio destro. Virginia Woolf soffrì di depressione e attacchi di ansia fino ad arrivare al suicidio. Ma scrisse testi molto significativi per la letteratura inglese. Ma perché non considerare una “Follia umana” anche la vicenda dell’antisemitismo di Hitler? Come ha potuto una sola persona far mobilitare l’intera massa e far uccidere milioni di persone con la sola colpa di appartenere alla cultura ebrea e rom? Il film Train de vie narra la storia di una piccola comunità di ebrei in un villaggio dell’europa centrale che, allo scoppiare della guerra, vengono presi dalla paura delle deportazioni che stanno subendo i villaggi circostanti. Il Folle del villaggio, durante il consiglio dei saggi, suggerisce l’idea folle e geniale che mette in moto il meccanismo narrativo: organizzare una finta deportazione che muti il corso degli eventi. Ma la scena conclusiva, rimescola tutte le carte e ci fa scoprire che tutto è stato solo un sogno. E’ stata solo una evasione fantastica per sopravvivere? O la Follia di un pazzo che racconta a modo suo la tragedia? In tutte queste figure scorge una sorta di genialità, quella, che in una persona giudicata dalla società normale, non potrebbe venir fuori. Con ciò voglio dire che alcune particolari visioni del mondo possono venir fuori solo da chi vede il mondo in modo diverso, e nello stesso tempo, è visto in modo diverso dal mondo.
Allora se la Follia ci aiuta ad affrontare il nostro io, riuscendo a creare quello stimolo più opportuno in grado di tirarci fuori la parte più creativa di noi stessi, perché non accoglierla come parte fondamentale della nostra personalità? Nella prospettiva moderna il Folle non è affatto visto come colui che manifesta in pieno la propria "PERSONALITA' POSITIVA", ma rappresenta un individuo da isolare perché possiede idee e modi d fare non comuni e che non si conoscono ancora perché fuori da ogni norma comune; spesso tali individui di fatto vengono poste ai margini della società e lasciate sole nella loro Follia; tuttavia per capire il Folle che esprime una realtà che agli occhi di persone "normali" può apparire "distorta", bisognerebbe considerare soltanto che questa non è una visione comune. Luigi Pirandello nello specifico analizzò il tema della Follia sotto molti aspetti, e non a caso sua moglie soffriva di "malattia mentale": ciò non significa che un Folle deve essere pazzo prima di incrociare il suo spirito di Follia, ma come accaduto Federico con l'incidente stradale, un FATTO RIVOLUZIONARIO E ALLA RADICE DELLA NOSTRA PERSONALITA', sembra doverci essere per far scaturire una DIVERSITA' D'AZIONE CHE RIESCA AD "ANDARE OLTRE" AL COMUNE come un fiammifero che riesca a far scaturire un incendio in un bosco. Nietzsche, in "LA GAIA SCIENZA" fa comparire il Folle come un profeta di una realtà che non tutti gli uomini riescono ad accettare, il quale riesce ad "ANDARE OLTRE" LA CONSUETA ROUTINE DI VITA, ANNUNCIANDO "LA MORTE DI DIO". Questa non è che l'espressione dei valori della civiltà greco-occidentale basati sulla negazione degli istinti vitali e naturali e sull'affermazione dell'ascetismo e del distacco della realtà umana. Per Nietzsche, Dio è sostanzialmente il simbolo di ogni prospettiva oltremondana e la personificazione delle certezze ultime dell'umanità, ovvero di tutte le credenze metafisiche e religiose pensate per dare un "senso"e ordine alla vita. Dio e l'oltremondo hanno rappresentato una fuga dalla vita e una rivolta contro questo mondo. A tutto questo Nietzsche contrappone la propria accettazione dionisiaca della vita: l'immagine di un cosmo ordinato è solamente una costruzione della nostra mente, realizzata per sopportare la durezza dell'esistenza. Di fronte ad una realtà che risulta contraddittoria, gli uomini hanno così dovuto convincersi che il mondo è qualcosa di illogico e provvidenziale. Il poeta è quindi un'anima elevata che riesce a trasformare "il fango in oro", sosteneva nella sua poetica Luigi Pirandello; questo perché attraverso un modo diverso di agire, quello poetico, egli riusciva a mettere in evidenza i tasselli in ombra della vita dandone risalto e luce attraverso la poesia. Tuttavia la poesia non ha fini né morali, né divulgazione della verità, né insegnamento: "la poesia non ha altro scopo che se stessa" onde poterci però avviare lo spirito verso  IL FOLLE CAMMINO grazie a cui possiamo raggiungere una personale FELICITA' INTERIORE VERSO UN COMPLETAMENTO ULTIMO DI NOI STESSI. 
Il Folle può essere considerato semplicemente quella persona con problemi mentali, e quindi comandata dall’irrazionalità; ma un’altra interpretazione di “FOLLE” può essere rivolta anche all’artista, a quell’uomo pieno di estro e ispirazione creativa, il cosiddetto “GENIO” e purtroppo (fortunatamente) comandato anch’esso dal caos e dall’irrazionalità.
Il mondo che nasce da queste particolari forme di energia è un mondo caotico, dove regna sovrana la creatività artistica. Follia è quindi una visione nuova di concepire l'Esistenza che può nascere sia da cause rivoluzionare sulla concezione e considerazione di particolari aspetti, sia da cause devastanti e obbligate che necessitano una reazione (il caso di del Folle Federico in Reeko); la Genialità e la Follia nel comportamento di risoluzione di problematiche specifiche, non sono altro che gli effetti della stessa causa: IL MODO DI GUARDARE CON UNA'ALTRA PROSPETTIVA, CON OCCHI DIVERSI. E' proprio questo personaggio misterioso o meglio, FUORI DAL COMUNE, che nella società moderna si riferisce solo ad una persona con dee pazzesche e comunque senza senso o irraggiungibili, e che perciò deve essere isolato oppure segregato, che io Reeko, dopo l’incidente automobilistico che mi ha condizionato perennemente e per tutta la mia vita, ho dovuto creare vie di fuga diverse dalla prospettiva che mi si confaceva innanzi fino a quel momento,  rendendomi “FOLLE”. Come ho fatto e cosa faccio ora in particolare? Io Reeko, il Folle Federico evoluto, rappresento chi “VIVE DENTRO SE STESSO E DI SE STESSO” ma NON IN SENSO EGOISTICO MA OBBLIGATO PER NATURA DELLE VICENDE CHE LO HANNO COLPITO NELLA VITA. Questo atteggiamento e quindi la sua Follia stessa, nasce da UNA REAZIONE con cui si esce dalla situazione che riguarda una persona in particolare, nel rispetto degli obblighi civili, IN MANIERA DIVERSA MA IMPERMEATA NELLA LEGGE E NELLE CONSUETUDINI RELIGIOSO-MORALI: OTTIMIZZANDOCI IN RAPPORTO ALLA SITUAZIONE CHE CI RIGUARDA. Come ho fatto a fare tutto ciò e cosa faccio adesso nello specifico? Quando nel sito si parla di “Folle” scritto ogni volta con la lettera maiuscola per evidenziare e qualificare la diversa azione che riesce a mettere in atto attraverso cui riesce ad “ANDARE OLTRE” la consuetudine rettilinea e matematica dell’esistenza, si definisce di chi riesce ad andare avanti ANDANDO OLTRE CON BASI DIVERSE  DAL NORMALE, DAL COMUNE E CONSUETO AGIRE QUOTIDIANO, ma in senso positivo e non negativo come quello del degente in un ospedale psichiatrico o una persona affetta da schizofrenia con allucinazioni o simili. Questa è la mia intenzione nel sito presente: trattare la Follia s di un piano sociale e morale. Se la Follia potrebbe essere definita come la sovrapposizione della nostra parte istintuale su quella razionale, il comportamento di un Folle non potrebbe essere soltanto quello che noi tutti possediamo nel nostro inconscio? Si direbbe Reeko, ma bisogna avere le giuste basi per comprenderlo e per poterlo usare a nostro vantaggio. E' proprio qui che Federico ha dotato la sua parte inconscia in Reeko, di 3 EFFICACI STRUMENTI PER POTERLO FARE ANDANDO AVANTI per l'appunto. Federico grazie a questo, è riuscito a farsi delle domande interiori che gli hanno permesso di CREARE UNA PROPRIA PERFEZIONE INTRINSECA attraverso degli IDONEI MEZZI DA UTILIZZARE IN DIFESA DELLE INSIDIE DELLA VITA.

In tal senso, in generale ogni artista che riesce a tirar fuori le proprie emozioni e le proprie sensazioni in modo anche confusionale e disorganizzato, può essere considerato "Folle"; oppure quando una persona si definisce "Follemente innamorata" ai nostri occhi è perché è guidata da un comportamento illogico, o meglio ancora attraverso cui riesce ad "ANDARE OLTRE" la normalità delle circostanze usuali facendosi guidare completamente dal suo lato interiore e subconscio su strade completamente "ancora vergini" all'azione che esercita una persona normalmente.
Allora se la Follia ci aiuta ad affrontare il nostro io, riuscendo a creare quello stimolo più opportuno in grado di tirarci fuori la parte più creativa di noi stessi, perché non accoglierla come parte fondamentale della nostra personalità? Nella prospettiva moderna il Folle non è affatto visto come colui che manifesta in pieno la propria "PERSONALITA' POSITIVA", ma rappresenta un individuo da isolare perché possiede idee e modi d fare non comuni e che non si conoscono ancora perché fuori da ogni norma comune; spesso tali individui di fatto vengono poste ai margini della società e lasciate sole nella loro Follia; tuttavia per capire il Folle che esprime una realtà che agli occhi di persone "normali" può apparire "distorta", bisognerebbe considerare soltanto che questa non è una visione comuneLuigi Pirandellonello specifico analizzò il tema della Follia sotto molti aspetti, e non a caso sua moglie soffriva di "malattia mentale": ciò non significa che un Folle deve essere pazzo prima di incrociare il suo spirito di Follia, ma come accaduto Federico con l'incidente stradale, un FATTO RIVOLUZIONARIO E ALLA RADICE DELLA NOSTRA PERSONALITA', sembra doverci essere per far scaturire una DIVERSITA' D'AZIONE CHE RIESCA AD "ANDARE OLTRE" AL COMUNE come un fiammifero che riesca a far scaturire un incendio in un bosco. Nietzsche, in "LA GAIA SCIENZA" fa comparire il Folle come un profeta di una realtà che non tutti gli uomini riescono ad accettare, il quale riesce ad "ANDARE OLTRE" LA CONSUETA ROUTINE DI VITA, ANNUNCIANDO "LA MORTE DI DIO". Questa non è che l'espressione dei valori della civiltà greco-occidentale basati sulla negazione degli istinti vitali e naturali e sull'affermazione dell'ascetismo e del distacco della realtà umana. Per Nietzsche, Dio è sostanzialmente il simbolo di ogni prospettiva oltremondana e la personificazione delle certezze ultime dell'umanità, ovvero di tutte le credenze metafisiche e religiose pensate per dare un "senso"e ordine alla vita. Dio e l'oltremondo hanno rappresentato una fuga dalla vita e una rivolta contro questo mondo. A tutto questo Nietzsche contrappone la propria accettazione dionisiaca della vita: l'immagine di un cosmo ordinato è solamente una costruzione della nostra mente, realizzata per sopportare la durezza dell'esistenza. Di fronte ad una realtà che risulta contraddittoria, gli uomini hanno così dovuto convincersi che il mondo è qualcosa di illogico e provvidenziale. Il poeta è quindi un'anima elevata che riesce a trasformare "il fango in oro", sosteneva nella sua poetica Luigi Pirandello; questo perché attraverso un modo diverso di agire, quello poetico, egli riusciva a mettere in evidenza i tasselli in ombra della vita dandone risalto e luce attraverso la poesia. Tuttavia la poesia non ha fini né morali, né divulgazione della verità, né insegnamento: "la poesia non ha altro scopo che se stessa" onde poterci però avviare lo spirito verso IL FOLLE CAMMINOgrazie a cui possiamo raggiungere una personale FELICITA' INTERIORE VERSO UN COMPLETAMENTO ULTIMO DI NOI STESSI.


Chi è allora questo personaggio misterioso che nella società moderna si riferisce solo ad una persona con idee pazzesche e comunque senza senso od irraggiungibili? Io Reeko, dopo l'incidente automobilistico che mi ha condizionato perennemente nella vita, ho dovuto rendermi "Folle"...Come ho fatto e cosa faccio? Il Folle è chi "VIVE DI SE STESSO"ma non in senso egoistico ma obbligato per la natura delle vicende nella propria vita. Quando si parla di "folle" ci viene subito in mente la figura del degente in un ospedale psichiatrico o una persoa affetta da schizofrenia con tanto di allucinazioni o simili; il mio caso non è nessuno di questi e vorrei invece trattare della Follia in un piano sociale e morale. Se la follia potrebbe essere definita come la sovrapposizione della nostra parte istintuale su quella razionale, il comportamento di un Folle non potrebbe essere soltanto quello che noi tutti possediamo nel nostro inconscio? Allora l’artista, che riesce a tirar fuori le proprie emozioni e le proprie sensazioni in modo anche confusionale e disorganizzato, non potrebbe essere definito folle? Oppure quando una persona si definisce “follemente innamorata” ai nostri occhi non appare guidata da un comportamento illogico, bensì fantastico. Allora se la Follia ci aiuta ad affrontare il nostro io, e ci aiuta a tirar fuori la parte più creativa di noi stessi, perché non accoglierla come parte fondamentale della nostra personalità? Nella prospettiva moderna il Folle non è affatto visto come colui che manifesta la propria personalità, ma come un individuo da isolare, e viene posto ai margini della società; tuttavia per capire il Folle che esprime una realtà che agli occhi di persone “normali” può apparire “distorta”, bisognerebbe considerare soltanto che questa non è una visione comune. Luigi Pirandello, analizzò il tema della Follia sotto molti aspetti, e non a caso sua moglie soffriva di “malattia mentale”, riuscì a capire ad analizzare il ruolo del Folle come l’unico capace di capire la funzione delle maschere. Nietzsche, in “La gaia scienza” fa comparire il Folle come un profeta di una realtà che non tutti gli uomini riescono ad accettare. Ma lo stesso Nietzsche soffriva di “follia”. Van Gogh in seguito a un attacco di follia si tagliò il lobo dell’orecchio destro. Virginia Woolf soffrì di depressione e attacchi di ansia fino ad arrivare al suicidio. Ma scrisse testi molto significativi per la letteratura inglese. Ma perché non considerare una “Follia umana” anche la vicenda dell’antisemitismo di Hitler? Come ha potuto una sola persona far mobilitare l’intera massa e far uccidere milioni di persone con la sola colpa di appartenere alla cultura ebrea e rom? Il film Train de vie narra la storia di una piccola comunità di ebrei in un villaggio dell’europa centrale che, allo scoppiare della guerra, vengono presi dalla paura delle deportazioni che stanno subendo i villaggi circostanti. Il Folle del villaggio, durante il consiglio dei saggi, suggerisce l’idea folle e geniale che mette in moto il meccanismo narrativo: organizzare una finta deportazione che muti il corso degli eventi. Ma la scena conclusiva, rimescola tutte le carte e ci fa scoprire che tutto è stato solo un sogno. E’ stata solo una evasione fantastica per sopravvivere? O la Follia di un pazzo che racconta a modo suo la tragedia? In tutte queste figure scorge una sorta di genialità, quella, che in una persona giudicata dalla società normale, non potrebbe venir fuori. Con ciò voglio dire che alcune particolari visioni del mondo possono venir fuori solo da chi vede il mondo in modo diverso, e nello stesso tempo, è visto in modo diverso dal mondo.


Allora se la Follia ci aiuta ad affrontare il nostro io, riuscendo a creare quello stimolo più opportuno in grado di tirarci fuori la parte più creativa di noi stessi, perché non accoglierla come parte fondamentale della nostra personalità? Nella prospettiva moderna il Folle non è affatto visto come colui che manifesta in pieno la propria "PERSONALITA' POSITIVA", ma rappresenta un individuo da isolare perché possiede idee e modi d fare non comuni e che non si conoscono ancora perché fuori da ogni norma comune; spesso tali individui di fatto vengono poste ai margini della società e lasciate sole nella loro Follia; tuttavia per capire il Folle che esprime una realtà che agli occhi di persone "normali" può apparire "distorta", bisognerebbe considerare soltanto che questa non è una visione comuneLuigi Pirandellonello specifico analizzò il tema della Follia sotto molti aspetti, e non a caso sua moglie soffriva di "malattia mentale": ciò non significa che un Folle deve essere pazzo prima di incrociare il suo spirito di Follia, ma come accaduto Federico con l'incidente stradale, un FATTO RIVOLUZIONARIO E ALLA RADICE DELLA NOSTRA PERSONALITA', sembra doverci essere per far scaturire una DIVERSITA' D'AZIONE CHE RIESCA AD "ANDARE OLTRE" AL COMUNE come un fiammifero che riesca a far scaturire un incendio in un bosco. Nietzsche, in "LA GAIA SCIENZA" fa comparire il Folle come un profeta di una realtà che non tutti gli uomini riescono ad accettare, il quale riesce ad "ANDARE OLTRE" LA CONSUETA ROUTINE DI VITA, ANNUNCIANDO "LA MORTE DI DIO". Questa non è che l'espressione dei valori della civiltà greco-occidentale basati sulla negazione degli istinti vitali e naturali e sull'affermazione dell'ascetismo e del distacco della realtà umana. Per Nietzsche, Dio è sostanzialmente il simbolo di ogni prospettiva oltremondana e la personificazione delle certezze ultime dell'umanità, ovvero di tutte le credenze metafisiche e religiose pensate per dare un "senso"e ordine alla vita. Dio e l'oltremondo hanno rappresentato una fuga dalla vita e una rivolta contro questo mondo. A tutto questo Nietzsche contrappone la propria accettazione dionisiaca della vita: l'immagine di un cosmo ordinato è solamente una costruzione della nostra mente, realizzata per sopportare la durezza dell'esistenza. Di fronte ad una realtà che risulta contraddittoria, gli uomini hanno così dovuto convincersi che il mondo è qualcosa di illogico e provvidenziale. Il poeta è quindi un'anima elevata che riesce a trasformare "il fango in oro", sosteneva nella sua poetica Luigi Pirandello; questo perché attraverso un modo diverso di agire, quello poetico, egli riusciva a mettere in evidenza i tasselli in ombra della vita dandone risalto e luce attraverso la poesia. Tuttavia la poesia non ha fini né morali, né divulgazione della verità, né insegnamento: "la poesia non ha altro scopo che se stessa" onde poterci però avviare lo spirito verso IL FOLLE CAMMINO grazie a cui possiamo raggiungere una personale FELICITA' INTERIORE VERSO UN COMPLETAMENTO ULTIMO DI NOI STESSI. 

Il Folle può essere considerato semplicemente quella persona con problemi mentali, e quindi comandata dall’irrazionalità; ma un’altra interpretazione di “FOLLE” può essere rivolta anche all’artista, a quell’uomo pieno di estro e ispirazione creativa, il cosiddetto “GENIO” e purtroppo (fortunatamente) comandato anche esso dal caos e dall’irrazionalità.

Il mondo che nasce da queste particolari forme di energia è un mondo caotico, dove regna sovrana la creatività artistica. Follia è quindi una visione nuova di concepire l'Esistenza che può nascere sia da cause rivoluzionare sulla concezione e considerazione di particolari aspetti, sia da cause devastanti e obbligate che necessitano una reazione (il caso di del Folle Federico in Reeko); la Genialità e la Follia nel comportamento di risoluzione di problematiche specifiche, non sono altro che gli effetti della stessa causa: IL MODO DI GUARDARE CON UNA'ALTRA PROSPETTIVA, CON OCCHI DIVERSI. E' proprio questo personaggio misterioso o meglio, FUORI DAL COMUNE, che nella società moderna si riferisce solo ad una persona con dee pazzesche e comunque senza senso o irraggiungibili, e che perciò deve essere isolato oppure segregato, che io Reeko, dopo l’incidente automobilistico che mi ha condizionato perennemente e per tutta la mia vita, ho dovuto creare vie di fuga diverse dalla prospettiva che mi si confaceva innanzi fino a quel momento,  rendendomi “FOLLE”. Come ho fatto e cosa faccio ora in particolare? Io Reeko, il Folle Federico evoluto, rappresento chi “VIVE DENTRO SE STESSO E DI SE STESSO” ma NON IN SENSO EGOISTICO MA OBBLIGATO PER NATURA DELLE VICENDE CHE LO HANNO COLPITO NELLA VITA. Questo atteggiamento e quindi la sua Follia stessa, nasce da UNA REAZIONE con cui si esce dalla situazione che riguarda una persona in particolare, nel rispetto degli obblighi civili, IN MANIERA DIVERSA MA INPERMEATA NELLA LEGGE E NELLE CONSUETUDINI RELIGIOSO-MORALI: OTTIMIZZANDOCI IN RAPPORTO ALLA SITUAZIONE CHE CI RIGUARDA. Come ho fatto a fare tutto ciò e cosa faccio adesso nello specifico? Quando nel sito si parla di “Folle” scritto ogni volta con la lettera maiuscola per evidenziare e qualificare la diversa azione che riesce a mettere in atto attraverso cui riesce ad “ANDARE OLTRE” la consuetudine rettilinea e matematica dell’esistenza, si definisce di chi riesce ad andare avanti ANDANDO OLTRE CON BASI DIVERSE  DAL NORMALE, DAL COMUNE E CONSUETO AGIRE QUOTIDIANO, ma in senso positivo e non negativo come quello del degente in un ospedale psichiatrico o una persona affetta da schizofrenia con allucinazioni o simili. Questa è la mia intenzione nel sito presente: trattare la Follia s di un piano sociale e morale. Se la Follia potrebbe essere definita come la sovrapposizione della nostra parte istintuale su quella razionale, il comportamento di un Folle non potrebbe essere soltanto quello che noi tutti possediamo nel nostro inconscio? Si direbbe Reeko, ma bisogna avere le giuste basi per comprenderlo e per poterlo usare a nostro vantaggio. E' proprio qui che Federico ha dotato la sua parte inconscia in Reeko, di 3 EFFICACI STRUMENTI PER POTERLO FARE ANDANDO AVANTI per l'appunto. Federico grazie a questo, è riuscito a farsi delle domande interiori che gli hanno permesso di CREARE UNA PROPRIA PERFEZIONE INTRINSECA attraverso degli IDONEI MEZZI DA UTILIZZARE IN DIFESA DELLE INSIDIE DELLA VITA.

In tale senso, in generale ogni artista che riesce a tirar fuori le proprie emozioni e le proprie sensazioni in modo anche confusionale e disorganizzato, può essere considerato "Folle"; oppure quando una persona si definisce "Follemente innamorata" ai nostri occhi è perché è guidata da un comportamento illogico, o meglio ancora attraverso cui riesce ad "ANDARE OLTRE" la normalità delle circostanze usuali facendosi guidare completamente dal suo lato interiore e subconscio su strade completamente "ancora vergini" all'azione che esercita una persona normalmente.

Allora se la Follia ci aiuta ad affrontare il nostro io, riuscendo a creare quello stimolo più opportuno in grado di tirarci fuori la parte più creativa di noi stessi, perché non accoglierla come parte fondamentale della nostra personalità? Nella prospettiva moderna il Folle non è affatto visto come colui che manifesta in pieno la propria "PERSONALITA' POSITIVA", ma rappresenta un individuo da isolare perché possiede idee e modi d fare non comuni e che non si conoscono ancora perché fuori da ogni norma comune; spesso tali individui di fatto vengono poste ai margini della società e lasciate sole nella loro Follia; tuttavia per capire il Folle che esprime una realtà che agli occhi di persone "normali" può apparire "distorta", bisognerebbe considerare soltanto che questa non è una visione comuneLuigi Pirandellonello specifico analizzò il tema della Follia sotto molti aspetti, e non a caso sua moglie soffriva di "malattia mentale": ciò non significa che un Folle deve essere pazzo prima di incrociare il suo spirito di Follia, ma come accaduto Federico con l'incidente stradale, un FATTO RIVOLUZIONARIO E ALLA RADICE DELLA NOSTRA PERSONALITA', sembra doverci essere per far scaturire una DIVERSITA' D'AZIONE CHE RIESCA AD "ANDARE OLTRE" AL COMUNE come un fiammifero che riesca a far scaturire un incendio in un bosco. Nietzsche, in "LA GAIA SCIENZA" fa comparire il Folle come un profeta di una realtà che non tutti gli uomini riescono ad accettare, il quale riesce ad "ANDARE OLTRE" LA CONSUETA ROUTINE DI VITA, ANNUNCIANDO "LA MORTE DI DIO". Questa non è che l'espressione dei valori della civiltà greco-occidentale basati sulla negazione degli istinti vitali e naturali e sull'affermazione dell'ascetismo e del distacco della realtà umana. Per Nietzsche, Dio è sostanzialmente il simbolo di ogni prospettiva oltremondana e la personificazione delle certezze ultime dell'umanità, ovvero di tutte le credenze metafisiche e religiose pensate per dare un "senso"e ordine alla vita. Dio e l'oltremondo hanno rappresentato una fuga dalla vita e una rivolta contro questo mondo. A tutto questo Nietzsche contrappone la propria accettazione dionisiaca della vita: l'immagine di un cosmo ordinato è solamente una costruzione della nostra mente, realizzata per sopportare la durezza dell'esistenza. Di fronte ad una realtà che risulta contraddittoria, gli uomini hanno così dovuto convincersi che il mondo è qualcosa di illogico e provvidenziale. Il poeta è quindi un'anima elevata che riesce a trasformare "il fango in oro", sosteneva nella sua poetica Luigi Pirandello; questo perché attraverso un modo diverso di agire, quello poetico, egli riusciva a mettere in evidenza i tasselli in ombra della vita dandone risalto e luce attraverso la poesia. Tuttavia la poesia non ha fini né morali, né divulgazione della verità, né insegnamento: "la poesia non ha altro scopo che se stessa" onde poterci però avviare lo spirito verso IL FOLLE CAMMINOgrazie a cui possiamo raggiungere una personale FELICITA' INTERIORE VERSO UN COMPLETAMENTO ULTIMO DI NOI STESSI.
 

Chi è allora questo personaggio misterioso che nella società moderna si riferisce solo ad una persona con idee pazzesche e comunque senza senso od irraggiungibili? Io Reeko, dopo l'incidente automobilistico che mi ha condizionato perennemente nella vita, ho dovuto rendermi "Folle"...Come ho fatto e cosa faccio? Il Folle è chi "VIVE DI SE STESSO"ma non in senso egoistico ma obbligato per la natura delle vicende nella propria vita. Quando si parla di "folle" ci viene subito in mente la figura del degente in un ospedale psichiatrico ouna persoan affetta da schizofrenia con tanto di allucinazioni o simili; il mio caso non è nessuno di questi e vorrei invece trattare della Follia in un piano sociale e morale. Se la follia potrebbe essere definita come la sovrapposizione della nostra parte istintuale su quella razionale, il comportamento di un Folle non potrebbe essere soltanto quello che noi tutti possediamo nel nostro inconscio? Allora l’artista, che riesce a tirar fuori le proprie emozioni e le proprie sensazioni in modo anche confusionale e disorganizzato, non potrebbe essere definito folle? Oppure quando una persona si definisce “follemente innamorata” ai nostri occhi non appare guidata da un comportamento illogico, bensì fantastico. Allora se la Follia ci aiuta ad affrontare il nostro io, e ci aiuta a tirar fuori la parte più creativa di noi stessi, perché non accoglierla come parte fondamentale della nostra personalità? Nella prospettiva moderna il Folle non è affatto visto come colui che manifesta la propria personalità, ma come un individuo da isolare, e viene posto ai margini della società; tuttavia per capire il Folle che esprime una realtà che agli occhi di persone “normali” può apparire “distorta”, bisognerebbe considerare soltanto che questa non è una visione comune. Luigi Pirandello, analizzò il tema della Follia sotto molti aspetti, e non a caso sua moglie soffriva di “malattia mentale”, riuscì a capire ad analizzare il ruolo del Folle come l’unico capace di capire la funzione delle maschere. Nietzsche, in “La gaia scienza” fa comparire il Folle come un profeta di una realtà che non tutti gli uomini riescono ad accettare. Ma lo stesso Nietzsche soffriva di “follia”. Van Gogh in seguito a un attacco di follia si tagliò il lobo dell’orecchio destro. Virginia Woolf soffrì di depressione e attacchi di ansia fino ad arrivare al suicidio. Ma scrisse testi molto significativi per la letteratura inglese. Ma perché non considerare una “Follia umana” anche la vicenda dell’antisemitismo di Hitler? Come ha potuto una sola persona far mobilitare l’intera massa e far uccidere milioni di persone con la sola colpa di appartenere alla cultura ebrea e rom? Il film Train de vie narra la storia di una piccola comunità di ebrei in un villaggio dell’europa centrale che, allo scoppiare della guerra, vengono presi dalla paura delle deportazioni che stanno subendo i villaggi circostanti. Il Folle del villaggio, durante il consiglio dei saggi, suggerisce l’idea folle e geniale che mette in moto il meccanismo narrativo: organizzare una finta deportazione che muti il corso degli eventi. Ma la scena conclusiva, rimescola tutte le carte e ci fa scoprire che tutto è stato solo un sogno. E’ stata solo una evasione fantastica per sopravvivere? O la Follia di un pazzo che racconta a modo suo la tragedia? In tutte queste figure scorge una sorta di genialità, quella, che in una persona giudicata dalla società normale, non potrebbe venir fuori. Con ciò voglio dire che alcune particolari visioni del mondo possono venir fuori solo da chi vede il mondo in modo diverso, e nello stesso tempo, è visto in modo diverso dal mondo.
Nel mio percorso multimediale analizzerò tutti questi aspetti di “Follia” e di sorta di “genialità” al fine di
riflettere sulla stigmatizzazione sociale che consegue sia sulla figura anche del "malato mentale" dietro a cui c'è una figura diversa e più profonda e piena di aspetti che si possono riallacciare alla vita di tutti i giorni in quella "NORMALITA' " tanto stigmatizzata da Reeko, sia sulla figura di chi per superare difficoltà insormontabili deve riuscire ad aggrapparsi sostenendosi, a basi nuove rispetto alle normali su cui si basa un uomo nella sua quotidianità.


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